Miei cari, desidero aggiungere qualche impressione presa da fonti ufficiali, sulla performance di Peter Gabriel il 26 settembre u.s.
I colleghi, già in precedenza vi hanno ampiamente illustrato le sue performances, penso nel migliore dei modi. Io aggiungo però l'essenzialità di sapere qualche cosa sulla vita, il carattere, la forza e le debolezze del personaggio.
Per esperienza personale, debbo dire che aiuta moltissimo e con maggior cognizione di causa, a poter godere meglio le loro magie. Ho letto da molti critici musicali che Peter Gabriel non è più lo stesso, il rimpianto di non vederlo lanciarsi sul pubblico, la sua famosa batteria senza piatti annullata, i timbri che erano la sua principale caratteristica inesistenti...ma ragazzi miei, qui, siamo davanti ad un genio. Ed il genio si evolve, si trasforma, non può e non deve essere sempre uguale, altrimenti che genio sarebbe. Che poi si preferisca in un'altra maniera, questo è un fatto personale! Ma veniamo a Peter.
Vorrei aggiungere poco a quello già detto di Verona dagli articoli precedenti, ma riucire a far notare qualche cosa in più, dagli addetti diretti del sito di Gabriel. 30 anni fa Peter arrivò in Italia, un unico tour nel nostro paese.. Strana coincidenza era sempre settembre il 28 e toccò Genova e Torino, preceduto da una partecipazione a Venezia per la "gondola d'oro". nel casinò dove cantò "Games without frontiers", trasformando il live solo come lui sa fare e mai più eseguita nella stessa maniera.
Sulla scena la eseguì come al x-ray di oggi, deformando la sua visione con maschere particolari (vedi primi Genesis).
L'altra notte, a Verona, c'era qualcosa di molto diverso, ma nello stesso tempo, se si riflette, era come una chiusura, il passo finale su di una strada fatta molto tempo prima. Solo un tocco di eyeliner, solo per le riprese in DVD (arriverà... abbiate pazienza), tutto quello che è rimasto dei costumi e delle maschere precedenti.
La scena principale era dominata (hyper tech visual) magnificamente dalle visioni del retropalco e dai laterali. In parole povere, ci si sentiva avvolti! Ma Peter ci stava di fronte. Solo. Neppure il conforto del piano, nascosto nel buio. Questo per me fu uno dei momenti più alti del concerto! La gestualità aiutava molto l'idea dei brani, ne enfatizzava il significato intimista, diverso dall'impatto delle performances precedenti. Naturalmente, le visioni che si ottenevano in questo concerto, erano diverse a seconda dell'angolazione dello sguardo dove uno era seduto, ma il livello della sinergia dell'Arcangelo era senza dubbio al 99,99% e la potenza del sogno era superiore alle altre bands che abbiamo visto, senza togliere nulla a nessuno.
Per il nostro intimo critico il concerto di Verona fu il migliore in assoluto. La voce inizale era flebile ( non troviamo la scusa del raffreddore...), a volte un sussurro, un respiro che veniva dal profondo, raggiungeva all'improvviso note alte, grida acute, come un vulcano in eruzione e mi sentivo pronta ad accogliere quella lava. Tutto era vicino alla massima perfezione. Ogni canzone aveva la sua giusta collocazione ed importanza, paura, timore, disperazione e speranza, felicità ed amore tutto si dipanava in emozione.
L'effetto principale di questo show era di ricordarci tante cose passate, impressioni, attimi fuggenti. E la calca ed i calderone di gente che vede e segue PG è, in Italia, il più numeroso del mondo. Si stringono le mani, ci si dice ciao, casualmente ci si abbraccia, si dividono ore di coda.....grazie ad ognuno che ho incontrato e la speranza è di incontrarci di nuovo sulla strada. Si percepisce che Peter ama l'Italia, che gode alla vista dell' Arena.
Il fotografo York Tyllier, aveva due cose da immortalare contemporaneamente. Lo show e l'arena e l'impresa è stata ardua , ma perfetta. Anche lo strano ritardo di Peter per questioni di trucco, fu perdonato. Peter alla fine del tutto era stremato, ma rideva felice, orgoglioso dell'orchestra che ci assaliva, a volte nel buio....ma la luce era accecante quando l'Arena sembrava impazziva..
E' stato un miracolo per tutto lo staff....Peter ci ha regalato un'altra faccia del suo genio, non esiste un solo look, aspettiamoci altre sorprese per il futuro. Mi aggiungo anch'io ai ringraziamenti finali.
In questo caso grazie ad Intruder che sempre ha seguito Peter e grazie a Richard Chappell....
Alla prossima! Ecco il caro Intruder!!!
"Simply amazing with always,
simply a great genius..... "
Nella
Amazing my dear, amazing as usual! Si, cara sorellina la nostra corrispondenza di "amorosi sensi" si intuisce al volo. Lavoro superbo! Ed ora sotto per un'altra volata! Baci supersonici!
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