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martedì 18 dicembre 2012
Ravi Shankar
E' morto pochi giorni fa a 92 anni, Ravi Shankar , il maestro del sitar, grande ispiratore dei Beatles .Va subito sfatato il mito che tutti i santoni siano uomini pacifici, spirituali, anzi Ravi si adombrava proprio quando gli veniva ricordata l'era hippy. La musica non era stata la ragione della sua vita, quest'omino dal carattere ombroso, si era pentito di essere un divo, l'idolo di un pubblico che alternava momenti di lucidità a beatitudine.
Questo signore solido e compatto , si interessò di politica, scelte estetiche, danza, ma per noi occidentali e italiani, resterà sempre l'amico dei Beatles, il mentore di George Harrison, suo devoto seguace, fino a perdersi nella pseudo spiritualità affinata da svariate droghe.Shankar si difendeva asserendo di credere di avere davanti a sè un cambiamento epocale, vedeva gli hippies come persone sincere, mentre invece la sua musica veniva usata per drogarsi e fare l'amore.La notte stessa della sua morte veniva celebrato al Madison Square Garden , il megaconcerto per le vittime dell'uragano Sandye pare una delle maggiori raccolte fondi che si ricordi, data anche la presenza di famosissimi cantanti quali i Rolling Stones, Springsteen, Billy Joel, The Who etc etc.
Ma tornando indietro nel tempo come si può non rammentare il 1971 allo Stadio San Siro di Milano, la presenza di Ravi con Harrison per raccolta fondi pro Bangladesh dove avevano portato gente come Bob Dylan, Ringo Star, Clapton? Esiste un album triplo , pezzo archeologico e prezioso per i cultori musicali e non, nato da una generazione pronta a creare guai, ma anche a costruire molti sogni.
Shankar era un uomo solido, concreto , lo potevano scoprire chi lo ascoltava suonare , malgrado i suoi inizi non felici in India, dove avrebbe solo potuto tornare a Varasi tra le lucertole, i serpenti, le zanzare e le rane
Magri spettatori per le sue performances, lontano dagli incontri avuti in occidente con John Coltraine il sassofonista che lo adorava, con Brian Jones cultore del sitar che suona in " Paint it Black"..Spettacolo di Georche Harrison a Woodstock con l'esibizione di quello stesso strumento dai tasti curvati che gli ha dato soddisfazione suonando " Norvegian Wood". Non avrebbe goduto dell'incontro con Phip Grass e il loro meraviglioso "Passage", non avrebbe scritto la colonna sonora del film "Ghandi" , non avrebbe avuto tutte le occasioni propizie per mostrare la sua duttilità.
Tutto questo da buon padre, anche se in tono minore , è passato alla figlia , discreta esecutrice di musica indiana attraverso il sitar.
Povero Ravi che si infuriava tra i ragazzi portatori d'amore, ma avrebbe mai creduto oggi come oggi, di quanto amore noi abbiamo ancora bisogno, perchè dopotutto questo sentimento non ha mai fatto male a nessuno. Anzi!
Grande personaggio, bella la sua influenza soprattutto in George Harrison, anche post Beatles.
RispondiEliminap.s.
aspetto sempre la mail coi tuoi dati: di gémenteseflentes ne ho uno solo, ma come detto là da me ti spedirò volentieri il Taccuino rosso con dedica... :)
Ciao carissima!!
......ciao Nella, un personaggio Ravi.S che senz'altro passerà alla storia...ricordo un brano musicale di G.Harrison, My Lord, molto suggestivo come arrangiamento musicale, pensavo allora, lo avesse dedicato al suo amico maestro Ravi...ps. è vero che il maestro Ravi avrebbe avuto come figlia Norha Jones, senza mai riconoscerla?...un sincero abbraccio..
RispondiEliminaZIO SCRIBA...in versione babbo Natale, ma che carino...
RispondiEliminaAdorato Zio Natale, in questi giorni purtroppo ho avuto le visite di controllo per la mia grande salute...
Ora , per pietà sono sospese...
Ti invio subito la email!!!
Bacione stratosferico!
nella.maria @aliceposta.it
Ciao caro SERGIO, grazie per la tua gradita visita.
RispondiEliminaPer quanto concerne la Jones, tutto è avvolto nel più fitto mistero.
La cosa strana e certa è che non volle mai frequentarla nè incontrarla , malgrado la venerazione che lei corrispondeva per lui.. Strano vero? C'è da riflettere...
Un abbraccione!
dopo il brano che hai proposto e che ho ascoltato, adesso ho in sottofondo Ragas In Minor Scale un brano tratto da "Passage" frutto della collaborazione con Philip Glass. :) Baci
RispondiEliminaCiao GIACY.NTA amorevole,
RispondiEliminasono contenta di esserti stata utile...
Gioiose Festività per te e tutti i tuoi cari...
Sii felice!
Ciao Nella, ma dov'ero io mentre succedevano questi incontri epocali?
RispondiEliminaPer fortuna mia posso frequentare questo blog dove ascoltare buona musica e saperne un po' di più.
Grazie mille!
Ciao NINA bella...anch'io sai ero forse un po' troppo piccola per entrare in queste segrete cose.. Andando avanti però piano piano si scoprono!
RispondiEliminaUn bel bacione serotino!
Grande musicista e uomo di grande cultura.
RispondiElimina...E con un certo carattere....
RispondiEliminaCiao caro BLACKSWAN..è sempre un piacere avere un tuo commento, qualunque cosa sia!
i grandi personaggi pieni di talento non sono mai accomodanti un certo carattere devono averlo, mi è spiaciuto molto la sua morte
RispondiEliminaPersonaggio forte!!
RispondiEliminaCarissimi amici un augurio di buon Natale con affetto. Un abbraccio per due:-)
Si, hai ragione..un po' pesante per il Natale...
RispondiEliminaBella la mia RIRI...
Non venite in Liguria per le feste, nessun capo d'anno in vista?
Strabacioni!