di Nella Crosiglia
No, no.. fermi tutti non è una canzone di Albano, ma solo una pura constatazione che vi propongo, perchè voi sappiate, certo se siete interessati, quali sono ad occhi chiusi , i gruppi musicali che ancor oggi, tutti vorrebbero risentire.C'è un distinguo da fare prima di andare avanti. La differenza nel partecipare ad un concerto rock o ad uno pop, senza togliere niente a nessuno.Il pop distrae, allegerisce, gonfia la testa, fa muovere ritmicamente gli arti, ma è il rock che invade dentro e scatena in noi la rabbia e la voglia di rivalsa. Si, ragazzi miei, scatena la nostra grinta, e rimane attaccato dentro di noi. La differenza sta proprio nel tipo di musica.
Quando assistiamo ad un concerto pop, noi vediamo uno show che ci entusiasma, ma quando assistiamo ad un concerto rock è un'esperienza, a volte indimenticabile, che si aggiunge alla nostra vita. Moltissimi fans, vorrebbero ripetere questa sensazione imperdibile. Molti riescono ancora con quello che offre il mercato, ma spesso il mercato è effimero e la durata è labile. Hanno stilato, allora , una propria e vera classifica, dove sono comparse quasi tutte vecchie rock-band o band ormai in disuso per vari motivi, ma sempre nel cuore dei fedelissimi. E chi arriva al primo posto.? Gli eterni Led Zeppelin, impossibile pur essendo vivi e vegeti rivedere insieme Robert Plant, il riccioluto biondone che, i dice, scappa con la cassa, nell'ultimo concerto annunciato e Jmmy Page, il bellone di turno, che con un'occhiata stendeva le ragazze, fisse su quella stellina messa sempre in punti strategici del suo corpo.
Sono entrati nel Guiness dei primati, per il maggior numero di biglietti venduti in uno spazio di tempo ridotto (20 milioni di prenotazioni in 24 ore!) Accontentiamoci di sentire Robert Plant come solista e credetemi, non è poco! Secondi, i surreali, psichedelici, inimitabili Pink Floyd, portatori di atmosfere irripetibili, quando sembrava che i nostri sogni potessero diventare realtà. Molto fu dovuto per l'istrionismo di Roger Waters( sulla breccia quest'anno con la rivisitazione di The Wall), ma tutti estasiasti non solo per la chitarra di David Gilmour , ma per la sua bellezza che fece girare famosissime teste ( e ne abbiamo già parlato in una pillola lontana di questo blog). Noi non abbiamo ancora perso le speranze di vederli assieme, non si sa mai, potrebbe capitare.
Come potevano mancare al terzo posto The Who, attivi ancor oggi quanto basta, ma non abbastanza.istrionici. Non possiamo restare ancora incantati dal nevrotico Roger Daltrey indimenticabile "Tommy" ed il discusso Pete Towsend, negli ultimi tempi agli onori della cronaca per pruriti sessuali certo deplorevoli se veri, ma noi preferiamo ricordarlo come l'abile chitarrista che sfoga la sua rabbia e la sua adrenalina, spaccando inevitabilmente i suoi strumenti.
Al quarto posto i Nirvana da rivisitare come in un sogno perchè non rivedremo più quell'accorato, triste ragazzo che ci canta la sua disperazione, la sua paura di vivere, la difficoltà a seguire la realtà della vita che ha per nome Kurt Kobain. Non si parla mai di lui al passato, la sua meteora è sempre presente come se fosse ancora lì a cantarci le sue problematiche con quei maglioni troppo larghi, che gli calmavano un po' i brividi di freddo, procurati dall'eroina.
I Beatles al quinto posto, che rivivono ancora intorno a noi con Paul Mc Carthy o un pochino con Ringo Star, mera illusione di vederli ancora uniti, ancora tutti vivi, così moderni con il loro look personalizzato,così intriganti con le melodie inossidabili di John lennon e la meditazione olistica di Gerge Harrison. E continuamo con gli Eagles al sesto posto, un po' imbolsiti nel tempo ma pronti a farci sussultare quando attacano " Hotel California", cosi come i " Traffic" noti soprattutto per il grande talento di Steve Winwood, sottovalutato da molti , che non lo ricordano come genio precoce del rock , ma che potrebbe se lo volesse farci ancora sognare, ma non lo vuole.
Ora i giovani cosa cercano? Cercano i " Take That", questa loro reunion, per carità da non sottovalutare, perchè checchè se ne dica, Robbie Williams ha avuto in passato varie carte vincenti in mano e, spesso , le ha sprecate per ironia della sorte, per stress da notorietà e scelte sbagliate. Li rivediamo oggi maturi giovanotti e ce li ricordiamo ragazzini bellocci che facevano impazzire le teen-agers , le stesse che torneranno a San Siro per il "Progress Reunion Tour", sognando tempi passati e cercando di riavere sul palco le stesse emozioni di allora.
Ma qualcosa manca sicuramente, gli adolescenti non hanno la parola chiave per gustare tutto questo, cioè la nostalgia che è il motore portante per far rivivere quello che abbiamo perso , magari tanto tempo fa!
2 commenti:
Indimenticabili ed irripetibili ... stelle del firmamento che brillano di luce propria e come il primo giorno sanno ancora trasmettere emozioni indescrivibili!!! Bravissima Nella! Mi hai colpita al cuore ....
L'importante che tu sia ancora viva sorellina mia, io ho sempre tanto bisogno di te... ahahah ...ti voglio bene!!!
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