Il mio poeta preferito. Chi se ne importa? direte voi con ragione...Ho letto una bellissima recensione su di un blog amico circa una settimana fa , peccato che non ricordi quale , dove si parlava di questa pellicola , non proprio in termini positivissimi, ma era tutto scritto e supportato benissimo. Mi sento in dovere di parlarvene anch'io , prendendo spunto da un altro punto di vista.
"Il giovane favoloso" complesso e severo film di Mario Martone, interpretato da Elio Germano, ( scelta coraggiosa e uno dei miei favoriti attori attuali..), in sei giorni ha totalizzato un milione e seicentomila..la stessa cifra che la commedia demenziale" Tutto molto bello " ha incassato nello stesso tempo. C'è da chiederci a questo punto, chi ha riempito le sale..Solo i quaranta -cinquantenni etc etc ? No , non è così , ma anche... e oso dire soprattutto i giovani, se vogliamo fare una distinzione , che io non approvo mai, ma in questo caso viene a fagiolo. Sembra impossibile , ma invece è tutta verità!Come dobbiamo spiegarcelo? Semplicemente e forse , anche stupendoci un pochino dato i tempi.., la gente ha fame anche di bellezza, di pensiero , di emozioni profonde.Il valore aggiunto a tutto questo è proprio il nostro poeta di Recanati. E' nata una star : Giacomo Leopardi!
Eppure il film venne snobbato dalla giuria a Venezia, non vinse nulla, ma vinse il pubblico pagante.
Colpisce che tanti giovani vadano a vederlo , non piace a tutti, ma se ne discute , si dividono i pareri , si danno vari giudizi. E questo è molto positivo! C'è a chi piace questo pensatore ribelle ironico spregiudicato. Altro che monotonia da gobbo triste...famelico di una vita intensa , straordinaria.
C'è chi è deluso, chi lo vede lontano dalla propria biografia, chi lo trova troppo pedagogico, a scapito del Leopardi filosofo, che resta sullo sfondo senza arrivare.
Il più stupito di tutti resta il regista, che , dopo Venezia, si era preparato allo sberleffo e al fischio.Bravo Martone sei stato zitto ed hai fatto bene..spesso il silenzio è la migliore vendetta!
Elio Germano non declama "L'infinito", non cerca la dizione teatrale e profonda , sopratutto nel verso fatidico" Sempre caro mi fu quest'ermo colle .."Tira fuori una struggente malinconia, che si insinua nell'anima del poeta, già ripiegato su se stesso anche fisicamente , dando ancora più forza a questi versi immortali.