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domenica 2 ottobre 2016

One more time with feeling: Nick Cave


Vi avevo già presentato un film con la comparsa di Nick Cave  sullo  schermo più di due anni fa con" 20000 giorni sulla terra", e ora ve lo faccio riapparire con questo " One more time with feeling" curato dal regista Andrew Dominik e presentato a Venezia fuori concorso. Un Cave circondato da una prospettiva curiosa, pacata , non solo un uomo ma anche un poeta come è sempre stato. Vanno molto di moda questi film- documentari negli ultimi tempi, quasi avessimo bisogno di entrare ancora più nello spazio musicale passando per l'animo degli autori. Lo trovo giusto, certo non interessante per la massa pensando spesso a quali autori si indirizza, ma conoscere più o meno un singer che ci accompagna per un tratto di breve o lungo la strada della vita, non fa mai male.
Mi sento particolarmente vicina a Nick Cave , autore strano, interiore, non certo prototipo di allegria, in questo periodo di primo autunno dove tutto è così maledettamente confuso e malinconico per me.Sempre stato? A tratti..ma questa volta , profondamente.
Risultati immagini per nick cave e la moglie susie no copyrightSchivo come sempre il nostro Nick, ma come tutte le persone introverse a volte rischia quello che avrebbe sempre evitato: la telecamera per esempio. E in questo soggetto cinematografico, lui protagonista incarna solo ed esclusivamente se stesso.Si racconta, dove vuole e dove può, libero da domande o curiosità,svincolato da un mondo senza Dio, anche dopo la morte accidentale per una distrazione di gioco del figlio quindicenne, parlando non solo di musica ma di tutto ciò abbia per lui un senso comune. Non facile , sicuramente, lo si deve conoscere un po', se ti entra dentro difficile liberarsi, ma lo fa sempre con una certa discrezione. Non lo si scopre mai davvero, a mio avviso soprattutto davanti ad uno schermo, eppure dal suo viso si evince un' inquietudine costante, una così forte sensibilità verso la vita che noi tutti abbiamo ma non tiriamo quasi mai fuori. Ci domandiamo spesso chi ispira le sue canzoni..non c'è una regola: la musica stessa che lo spinge e lo conduce? Perchè questi suoi testi a volte così particolari? Perchè la moglie Susie?Tante molte cose sulla vita che non si capiscono e forse mai si capirebbero, raccontate con profonda mestizia. Certo non c'è molta allegria da trasmettere, ma ci insegna una grande semplice cosa , che già tutti noi conosciamo, malgrado tutto e tutti , la vita continua, bene o male.
Il documentario è in bianco e nero e gli si addice, canta e discute, pensa prima di parlare , pensa e pesa le parole per lui importantissime.E' importante scambiarci i pensieri se lo facciamo con sincerità e abbiamo un ascoltatore ben predisposto, mettere insieme frasi di senso compiuto , anche quando questo senso è molto lontano dal pensiero che abbiamo dentro. Riflettete su questo , è più comune di quanto sembra!
A parer mio questo film ha centrato parecchio la sua figura, per chi ha il coraggio di scoprirla( cosa non facile ed è per questo che può intrigare), è molto vicino alle sue canzoni, alle cose a cui allude. Vogliamo rubargli un consiglio,carpire una lezione....?! Molto difficile, perchè davanti alla vita si è nudi,soli.." non fare domande, non riceverai risposte"o almeno in quello che cerchi non usciranno fuori.Potete dissociarvi, ma io condivido pienamente!Il regista quasi non si intromette con pianosequenze e inquadrature
che vogliono fendere l'aria , per penetrarla e trasmetterci qualcosa.Il 3D dovrebbe essere questo, ingrandire il senso dell'immagine, che poi non è solo quella, provare a farci capire, aggiungere sempre qualche cosa ad un avvenimento, carne , luoghi, volti, corpi non per dirci che sta tutto insieme, ma che tutto rimanda all'altro. Non facile , assolutamente non da capire...
Risultati immagini per nick cave e figliRisultati immagini per the skeleton tree nick caveNick traduce la nostalgia di questo" altro" in note e parole, cercando di portarla in un'altra dimensione, che gli sfugge da sempre e si tramuta in assenza , mancanza, ma oramai ha imparato a conviverci. Compone canta improvvisa qua e la'. questo gli riesce benissimo mentre noi cerchiamo di entrare mentre lui si allontana. Si allontana per superare questo tremendo lutto del figlio ancora maggiormente oggi con " Skeleton tree", per vincere il dolore il nostro australiano. Contro il dolore stesso per questo suo ragazzo Arthur,così' amato da farci dubitare che potesse anche ricalcare le scene. E anche se nessun padre può superare un trauma così forte, rieccolo con tutta la sua sofferenza che ogni nota dell'album ci porta. E allora perchè ricominciare ? Perchè Nick Cave è un'artista a tutto tondo, un tutt'uno con la sua musica che lo può trasformare, un grande che diventa immenso sul palco. I suoi gemelli sono stati separati dalla morte , ma lui no, è riuscito a viverla e ce l'ha regalata in questo album, con tutto lo strazio che ne comporta ma con la convinzione che la musica ha il dono di salvarlo e di salvarci. Ascoltatelo, non sarà divertente, scegliete un momento particolare di solitudine interiore, e vi entrerà nell'anima!
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