Articolo di Nella Crosiglia
Sono in treno con un raffreddore in arrivo ed un mal di gola latente, ma il mio occhio è ancora in grado di essere attratto da un libro aperto davanti a me , che una gentile signora sta leggendo, dove compare la famosissima faccia di Alfred Hitchcock. Certo vi chiederete che cosa c'entra discorrere di un regista affermato, e quindi di cinema, in un blog musicale. Forse poco, ma io ricordo perfettamente, se vogliamo essere nel tema, il sottofondo musicale del film "Psicho", ancor oggi usato in qualche trasmissione televisiva di cronaca nera o canzoni famosissime come "Que serà serà", cantata da Doris Day nell'"Uomo che sapeva troppo".
Poteva attingere come meglio credeva in queste sue caratterizzazioni, che infatti affiorano in ogni suo capolavoro.
L'unica donna che seppe stargli accanto fino alla morte, sua moglie Alma, conosceva e sopportava tutte le sue abnormi manie ed i suoi capricci infantili. Il desiderio di stupire volendo provare lui stesso la scena del suo funerale, per scoprire il dolore degli altri, la durezza con cui trattava le attrici, che a lui pareva non lo tenessero in considerazione. Le amò tutte, ma non ebbe mai il coraggio di corteggiarle.
Quindi scopriamo che un insieme di debolezze, di insicurezze, di complessi, portano alla cattiveria. E non è una novità... La cinematografia odierna è cambiata, l'uso del mistero è diverso, ma ancor oggi quando incontriamo una produzione di questo maestro del brivido, tra un lacerante bianco e nero, ed un pallido, sbiadito colore, ne restiamo ancora affascinati.

In un momento di distrazione, ho domandato alla signora se potevo sfogliare quel bel tomo, anche abbastanza pesante. Quindi suppongo che la musica nel giallo, o nel thriller, abbia una larga importanza. Per la verità io sono stata attratta dal libro, ma ancora più dal personaggio Hitchcock, molto più misterioso di qualsiasi suo film. Si sapeva della stranezza del soggetto, la sua infanzia difficile, il suo piccolo intoppo con la legge, il suo complesso della bruttezza, la sua golosità manifesta nel suo fisico, la propensione all'alcool, la timidezza patologica con le donne etc etc.

Era anche un edonista e ciò si vede dalla mania di comparire per un attimo in ogni produzione, la sua mania persistente di corteggiare le sue attrici favorite, che poi erano sempre basate sullo stesso clichè, bionde, alte, algide, ma pronte a metterti una mano sulla patta quando ti trovavi in taxì con loro.
Questo era quello che vedeva nelle sue creature, impersonate soprattutto da Grace Kelly, colpevole di averlo tradito con un principe, rimpiazzata da una Kim Novak completamente rifatta a suo gusto nella "Donna che visse due volte", dalla formosa Janet Leighche volle sempre in reggiseno nel fantastico pathos del bianco e nero nella scena indimenticabile della doccia, dove si mormora la presenza dello stesso Hitchcock intento a pugnalare la donna nel suo lugubre travestimento. Il feticismo del travestimento fu sempre presente in lui.

Si spinse più in là con Tippi Hedrenche che non rispose mai alle sue buffe avances e le costò la scena più terrificante nel film " Gli uccelli", dove rischiò realmente se non la vita, delle serie ferite.

Siamo immersi nella colonna sonora, vicini ad una finesta, seduti in un museo, rinchiusi in un motel, braccati da centinaia di volatili, in una parola siamo inchiodati dal fascino del giallo. Qualcuno obietterà che tutto questo ormai sa di vecchio, tutto tecnicamente scontato... personalmente la perfezione del brivido, me l'ha regalata il più imperfettto di tutti: Alfred Hitchcock!