In questa estate piena di calura, di vacanze di gioia, io passo le mie vacanze alternative tra visite mediche e terapie, cercando invano da parte dei medici, di scoprire da cosa derivi questo virus che è da febbraio che mi invade e che mi ha fatto cambiare totalmente direzione lavorativa.
Quando prima erano i concerti , le interviste che mi vedevano presenti , ora con sforzo posso farne una su sette e allora passo ad altro ..lo scrivere ( non molto) e di questo mi scuso con voi cercando di farvi capire il perchè. Che fare per mitigare questa mia malinconia e per rendere un po' interessanti questi post che cerco di scrivere con una certa metodicità che poi non riesco a seguire-( e riperdonatemi) e per farmi ancora partecipe di questa signora che adoro , a volte molto a volte meno, ma adoro sempre.... la musica? Cerco di essere interessata anch'io, a volte scartando notizie fresche e più importanti magari di ciò che scrivo, ma devo sempre mettere in prima pagina il mio mood, spesso ascoltando cose passate che mitigano il mio dolore.
Consideriamolo un classico dell'estate, riscopriamo un disco leggendario, anche se la prima domanda che mi viene in mente è : ma l'album perfetto di Neil è elettrico o acustico? Lunghe schitarrate e assoli o atmosfere malinconiche e melodiche?Scelta difficilissima e criticatissima la mia, ma un punto , un punto solo va a favore di questo" Harvest" datato 1972, in mezzo ad altri capolavori che è inutile citare. A mio modesto avviso è con la chitarra acustica in mano che Neil ha riscosso i suoi maggiori successi di pubblico.
Quando pubblica questo disco è ad un punto cruciale della sua carriera : affermato artista e non solo solista ( ricordiamo " Dejà Vu"), ma in cima alle classifiche dei singoli arriva " Heart of gold" tratto proprio da " Harvest". Spesso, soffocati d tanto successo, si arriva ad imboccare svolte discutibili, per ritornare al semplice e diretto country -rock, tornando ai suoi massimi livelli, inanellando una serie di capolavori, per poi disperdersi negli anni '80 con dischi sperimentali e un po' inconcludenti.
" Harvest" con le sue ballate, rappresenta il vertice di un tipo di scrittura a cui Young tornerà spesso.
Canzoni imbevute nella tradizione folk , country e blues ma rilavorate con arrangiamenti complessi.
Le canzoni per lo più , parlano semplicemente d'amore, una delle cose più difficili e complesse dell'animo umano o così semplici da non essere riconosciuto.Ci sono alcune vistose eccezioni, come il capolavoro assoluto di questo lavoro " The needle and the damage done", straziante racconto di un amico che si sta perdendo nella droga.
" Ho visto l'ago e il danno subito , ce n'è una parte in tutti noi, ma ogni drogato è come un sole al tramonto".
Neil tornerà spesso a queste atmosfere, vedi il lavoro di studio " Silver and gold", anche se in questo settore della produzione del cantante, determinate vette non verranno mai raggiunte.
E allora che facciamo noi? Ci buttiamo questa estate completamente su "Despacito"liberando tutta la nostra o vostra voglia latina, o giochiamo ai classici dell'estate?
Le scelte sono sempre libere, le proposte aperte a tutti...Ci vediamo al più presto miei cari..abbiate una magica nottata!