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lunedì 5 marzo 2012

The Wall ... la storia continua ...

Non tutti , penso , saranno fanatici dei Pink Floyd, ma sicuramente li conoscono. Hanno rappresentato ed ancor oggi rappresentano la storia della musica mondiale, la particolarità del loro sound, l'originalità dei  componenti, per qualcuno la distruzione o simil tale delle loro vite. Ne abbiamo già parlato in altri post, in generale e nello specifico, quindoi è inutile ritornarci su, sarebbe noioso e ripetitivo. Ed allora perchè ne parlo ancora? Perchè certi avvenimenti, certe uscite discografiche , vale la pena ricordarle sempre , resteranno , dolenti o nolenti nel nostro DNA. Non vi chiedo di elencarmi tutte le produzioni di questo gruppo, il significato delle loro elaborate metafore, le allucinazioni propiziatorie che portavano ad un tale rimescolio di vita che, sentendo la loro musica, si intuisce chiaramente.

Mi stacco un pochino dai puristi dei Pink, per parlarvi di qualcosa di diverso , ma di più  noto, se così possiamo definirlo , un po' più comprensibile dei loro tanti miracoli, e l'avete già capito , mi riferisco a " The Wall".Qualcuno storcerà il naso , lo so , ma i meno raffinati , gli animi più semplici,me compresa, non potranno mai dimenticare questo indimenticabile successo. Dopo 33 anni , il muro è ancora , che vi piaccia o no, il simbolo di questa band e questa opera-rock  è quella che meglio li rappresenta. Non parliamo della qualità , peraltro ottimale, ma della popolarità.La produzione e la gestione di " The Wall" può essere considerata una cosa a se' stante, così come la sua struttura musicale. E' una creatura di Roger Waters , il bassista del gruppo che introdusse la sua stessa vita , le sue paranoie , le sue visioni cosmiche  nel tutto. E' la storia di Pink , una rock-star di larga fama che rappresenta in tutto e per tutto Waters, nella versione cinematografica magistralmente interpretato da Bob Geldof che a tratti ci pare proprio una sovrapposizione dello stesso autore, confondendo chi è il vero dal falso.

Ogni pezzo musicale descrive varie fasi della vita di Roger , dalle più rosee alle più drammatiche, dagli amori ai momenti disperati , tutto in chiave sempre onirica per cercare di farci capire questo viaggio dentro una personalità tanto complessa quanto isolata, che lo portò per lungo tempo ad rifugiarsi in campagna a lavorare la terra per scacciare quelle visioni che aveva evocato, ma che lo stavano distruggendo ed inghiottendo.Il gruppo non ha più le sonorità morbide e dilatate , la  suadente chitarra di Gilmour, ma suoni secchi e pesanti, distorti e cattivi. In una parola : dimenticatevi "Wish you where here"! Dal 28 febbraio scorso questo capolavoro è disponibile ancora una volta on-line ed in tutti i negozi di dischi in versione de-luxe. E come già detto nel precedente post , ora queste produzioni sono fornite di un cofanetto in versione masterizzata, un cd con inediti durante la lavorazione, un dvd con le varie esibizioni dal vivo ed il doppio live"There anybody out there?The Wall live". Questo titolo ci suona familiare? ... non mi fate parlare , non voglio criticare nessuno, non voglio nominare il nome dello Zio...l'ho promesso e non ci posso far nulla se a volte è ricorrente. I casi sono due , o gli altri hanno un calo di fantasia o la persona in questione è geniale!!!! In tutte queste mie personali elucubrazioni , dimenticavo aggiungere un booklet di immagini inedite.Gli anni passano, i bimbi crescono, le mamme imbiancano.. ma il nome dei Pink Floyd splende ancora a caratteri cubitali su quel " Muro"!


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