Oggi prendo, come si suol dire, due piccioni con una fava, per parlarvi di due cose, forse già note, e non similari tra di loro. Ritorniamo un pochino a Bon Jovi. Eh si, la politica democratica americana purtroppo (questo è un commento del tutto personale) incomincia a perdere colpi ed a fare acqua.
Mr. President Obama ha dovuto fare già, qualche concessione ai repubblicani, come per esempio prolungare gli sgravi fiscali per i super -ricchi. Ora per incrementare un pochino di più le suo idee democratiche e portare avanti un numero maggiore di adepti, si è pensarto di attuare la Rock-terapia. Cioè? Direte voi. Semplice.
Qualche nome autorevole del bel canto deve pubblicizzare il partito con spettacoli, dimostrazioni, discorsetti leggeri che possano indurre all'adesione.
Abbiamo già visto Barbra Streisand partecipare a molti eventi per i democratici, abbiamo visto ripetutamente lo zio Bruce prodigarsi per il voto democraticoed ora ( ma già in precedenza) abbiamo un incarico ufficiale datro a Bon Jovi.
Egli ora fa parte della "White House Council for the Community Solution". La motivazione è la seguente =Esistono uomini e donne che con la loro arte, hanno dedicato le loro vite e le loro carriere, all'impegno civico. Ora, queste persone dovranno fornire al Presidente, nuove idee per mobilitarte i cittadini, attivare organizzazioni di beneficenza, in modo tale che Governo ed Aziende, lavorino insieme per risolvere i problemi della Comunità. Mi viene in mente l'Italia, se aderisse ad un patto del genere. Chi metterebbe, chi sceglierebbe e per quali fini? Ma questa è un'altra storia!
Addio a Captain Beafheart, morto a 69 anni, un ribelle del rock , un artista variegato. Quanti lo hanno ricordato?
Mi vengono in mente pochi nomi nel panorama artistico. Tom Waits che lo ha sempre considerato un esploratore ed un capo che mostrava agli altri la via da seguire, oltre ad essere un grande direttore d'orchestra e compositore straordinario
e Matt Groening, creatore dei famosi "Simpsons", che lo ha consideratoil musicista che sapeva unire i due generi a lui preferiti, il Jazz ed il Blues.
Captain Beefheart, cuore di bue, era come potete capire il suo nome d'arte. Il vero nome era Don Van Vliet che era solito usare come pittore, un altro amore della sua vita.Senza ombra di dubbio, un geniaccio e come tale poco compreso, un vero matto , uno che doveva comunque e sempre stupire. Era istinto e talento, quindi arduo arrivare alla sua musica, se non la si ascoltava frequentemente. La sua musica era come la pittura dadaista,con una continua scomposizione e composizione dei suoni, senza uno strumento leader, a parte la voce potente.
Il suo avvicinamento alla musica avvenne tramite un altro mito e genio, molto più conosciuto di lui, Frank Zappa, proprio sui banchi dello stesso liceo.Tra di loro una sorta di amore ed odio, perchè i geni possono convivere molto raramente, la razionalità cozzava sempre con l'istintività.
Zappa era ossessionato da problemi di denaro per produrre la sua musica e che musica, la sua musica che spaziava in ogni direzione ( blues, rock, pop, jazz, classico) contro Captain Beefheart, che poteva improvvisamente sparire senza motivo, per mesi.
Per chi li conoscesse poco assieme, consiglio l'ascolto dell'album "Bongo Fury", da rivalutare.
Il nostro "cuore di Bue" era ammalato da tempo di sclerosi multipla, e si era allontanato dalla musica, dandosi molto di più all'arte.
Che stranezza, oggi la sua mostra di pittura alla galleria Moma a San Francisco, un museo all'aperto con giardini e fontane, è presa d'assalto dagli ammiratori delle opere del nostro Capitano.
C'è proprio da chiedersi, se è necessario morire, per avere un giusto riconoscimento! Mah......
1 commento:
Non condivido l'idea di Obama perchè ritengo che il mondo musicale debba rimanere al di fuori della politica! Amo chi fa musica soprattutto per le sue idee e per il pensiero che trasmette non perchè ha deciso di sorreggere Obama che ha da lavorare in molte altre direzioni! L'Italia è meglio tenerla fuori da qualsiasi discorso simile perchè siamo una nazione di perdenti, incapace di pensare a qualcosa di produttivo...la nostra non è la politica di Obama ma quella degli "assi pigliatutto" ed è meglio che non continuo!!!!
Frank Zappa, senza dubbio un grande insieme a Captain Beafheart che avrebbe meritato molto di più! Purtroppo è vero, la genialità dei "Grandi" viene riconosciuta dopo la morte e nella storia molto spesso è andata così. Mistero!
Un caro abbraccio!
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