
Esattamente 18 anni dopo Pavarotti, Bocelli ha conquistato se, ancora ci fosse stato il bisogno, il cuore degli americani.Ha cantato sotto una fitta e noiosa pioggerellina che non infastidiva nessuno , presi da questa ugola divina,il 15 settembre accompagnato dalla New York Philarmonic Orchestra.
Molti i colleghi che lo hanno sostenuto da Tony Bennet a Cèline Dion,nel loro memorabile duetto "The prayer" ancora una volta artefice di emozioni stratosferiche tra i presenti.Settantamila i fortunati possessori dei biglietti di questo concerto , trasmesso dalle tv di mezzo mondo e l'8 dicembre in Italia sia in dvd che cd, quindi un pochino di pazienza e tutti saranno accontentati.Andrea ha vinto tutto e tutti, compreso il freddo, il vento , il maltempo, la delusione di non poterlo vedere da vicino , ma una scrosciante ovazione ha spezzato la sua usuale emozione, la gente che applaude gli allarga il cuore, lo riempie di affetto , gli fa sentire tutti amici in un unico cerchio.

Alla fine su tutto, il tempo si è fermato. I marciapiedi della grande mela sono zeppi di gente, che hanno nel cuore un'esperienza indimenticabile.Fare piacere alla gente con il suo canto è per Bocelli la cosa più importante, sia un avvenimento prestigioso, come un compleanno di un amico. La generosità è anche nella semplicità di questo individuo, ricco di una dote molto rara ai nostri giorni :la modestia!
2 commenti:
Una grande personalità ed una voce che rabbrividisce, emozioni che segnano ...
Come sempre , osannato in America e leggermente sottovalutato in Italia.....
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