SanRemo, ospiti stranieri..

Miei cari , non è mia intenzione farvi ascoltare il Festival, chi vuole lo faccia per carità, ma non venitemi a dire poi che ho istigato al  "suicidio.".....Sto esagerando , lo so, voi sapete che ho sempre lasciato libera scelta di fare a tutti ciò che preferiscono e che sono assolutamente favorevole a qualsiasi tipo di critica , positiva o negativa essa sia!
 Quindi andiamo giù a valanga!
Non guarderò il Festival , lo sapete già, ho anche la televisione posizionata in maniera tale che mentre si pranza o si cena , non la si può assolutamente vedere,( esclusa quella nella stanza da letto che mi fa da sonnifero ..), ma certo qualche canzone arriverà alle mie orecchie e quando le canzoni sono proposte da certi ospiti, se permettete , in quel momento metto la sveglia , suono le campane, attacco la sirena , ma non li voglio perdere nella maniera più assoluta.
 E allora perchè non vai? Perchè non ne ho voglia, l'ho fatto solo una volta in vita mia per lavoro e mi sono anche divertita, ma più per le battute di Sandro Ciotti che per lo spettacolo...Ora no, ho finito di soffrire, perchè ho già dato abbastanza.
 Il mio consiglio è quello si di fare ciò che vi aggrada , ma non perdetevi per piacere la malinconica voce di Rufus Wainwright, questo cantante canadese che verrà per un mini tour in Italia  in primavera.E' nato negli Usa e ha la musica nel sangue presa dai geni familiari e ha iniziato a
cantare prima di parlare senza dubbio  , trasferitosi a Montreal con la madre . Si sentono le sue preferenze classiche e operistiche in certe sue canzoni, ama la musica francese che parla correttamente , ha avuto premi a gogò , ha aperto concerti importanti ( Sting docet), ha fatto album meravigliosi e ve li consiglio tutti, compreso " Halleluja", canzone difficilissima creatura di Leonard Cohen , suo ex suocero e nonno di sua figlia Viva  che ora vive con il padre e il suo compagno regolarmente sposati, tema che ricorre sovente nelle sue composizioni..
E che dire di Paolo Nutini  , padre toscano e madre scozzese , entrato nella musica per volere del babbo, viene subito confermato per aprire vari concerti, come quello della povera Amy Winehouse. Tutto questo gli spalanca le porte del Carnegie Hall , partecipa a vari  tributi umanitari, ma la sua popolarità la deve alle sue canzoni, tutte ispirate da amori turbolenti e da relazioni impossibili.
Non dimentichiamoci di Damien Rice , romantico cantante irlandese , per lungo tempo vissuto in Toscana, per poi tornare nella sua terra d'origine dove partorisce il suo album "O" che lo proietta nel firmamento mondiale. Troviamo inconsapevolmente le sue canzoni dappertutto , nelle serie televisive( E.R. medici in prima linea), nelle sale cinematografiche anche italiane( Nanni Moretti, Il Caimano), lo incontriamo in concerti benefici, lo troviamo come guest star guarda caso ancora con Cohen , i Radiohead e altri.....fino a ritrovarlo in Toscana , in una casa  senza luce e telefono,"per rigenerarsi", così si giustifica, e per noi è stato un vero regalo perchè ci ha offerto concerti italiani indimenticabili..
 Ma parlare di Cat Stevens  , oggi Yusuf Islam, ci vorrebbe una Bibbia, e quindi spero che quasi tutti almeno ne abbiate una pallida conoscenza. Influenzato agli inizi dalla musica greca ( terra paterna), nasce a Londra da madre svedese, che gli impartisce le prime nozioni di pittura, arte della quale Yusuf si dimostra abile, basta ammirare le copertine dei suoi dischi. Ammalato di tubercolosi , con il nome di battesimo cambiato in Cat( per lo sguardo simile ad un gatto), il nostro eroe ha il tempo di riflettere su come inquadrare la sua vita. Cambia genere musicale, tanto da diventare famoso in tutto il mondo, supportato da musicisti che suonavano nella sua band, allora sconosciuti , come Peter Gabriel.
Per la seconda volta rischia di perdere la vita nelle acque di Malibù, ma già lo studio del Corano influenzava la sua esistenza e questo basta per farlo convertire all'Islam e aprire una scuola religiosa a Londra. Sposato con cinque figli, per scopi benefici ha continuato a cantare e l'imperdibile sua presenza a San Remo ci ricorda che venne in Italia solo una volta nel 1974 a Roma.
Lascio a voi tutti la scoperta del nuovo cantante belga Stromae  ruandese d'origine e la sua musica dalla timbrica elettronica e rap. Il compito di parlarmi di questo nuovo artista , già osannato dalla critica, spetta a voi miei cari, così capirò se avete seguito i miei consigli o meno.



Buona cena a tutti e buona musica , mi raccomando...per ora con questi quattro imperdibili brani!!!