Gene Wilder

Sapete che queste commemorazioni non mi sono mai piaciute, ma spesso le faccio perchè proprio mi sento in dovere di farle.Mi infastidiscono le parole sulla dipartita di un personaggio celebre come di una persona comune. Selvatica come sono, rifiuto i funerali, le parole di commiato i manifesti le messe, e allora nel mio silenzio, preferisco ricordare tutti questi che non sono più in vita come se lo fossero ancora. Perdonate questo mio carattere un po" scorbutico" ma su certe ipocrisie , non stendo la mano!
E' scomparso da poco questo grande attore di 83 anni, Gene Wilder , un volto di culto delle parodie americane e delle deliziose pellicole dirette da Mel Brooks e molto spesso suo diretto collaboratore, che ci ha cresciuto con Willie Wonka e con il nostalgico e inimitabile Frankenstein Junior.Ho visto e rivisto quest'ultima pellicola  fino all'esasperazione, perchè non c'era volta che le mie risate non arrivassero spontanee dopo quelle battute stra-vecchie per me, ma così fresche da farmi " sbellicare" come le avessi sempre viste e sentite la prima volta.
Era gigantesco a parer mio Gene,vero nome Jerome Silberman nato da immigrati russi arrivati in America come milioni d'altri, laureato in Usa e trasferito poi in Inghilterra per studiare recitazione, di sua propria scelta.Ritornò in Usa, per perfezionarsi all'Actors Studio, mantenendosi come maestro di scherma , arte in cui eccelleva.Non si risparmia una durissima gavetta fatta con enormi sacrifici, mentre le sue ossa si stavano consolidando. Suo primo ruolo , ci crediate o meno, fu una comparsata in" Gangster story"(1967), anche se la conoscenza con Mel Brooks risale al 1963, conoscenza trasformata in un sodalizio vincente.Questa grande amicizia fu merito dell'allora bellissima e bravissima attrice Anne Bancroft, sua compagna di teatro nella piéce "Madre coraggio e i suoi figli"e moglie di Brooks.Infatti il famoso regista mette come protagonista Gene in" Per favore non toccate le vecchiette"e gli regala la sua prima candidatura all'Oscar, per poi continuare con"Mezzogiorno e mezzo di fuoco"(1974) ed infine " Frankenstein junior"(1974). Ci sono  stati solenni flop anche nella carriera di Gene Wilder, alcune pellicole sono state rivalutate, ma lo sguardo stralunato del'attore, l'occhio blu cielo, l'espressione da comico di razza , non fu mai dimenticata. Prese anche una cotta per la regia il nostro Gene e come non ricordare la " Signora in rosso"a fianco della modella Kelly Lebrock esordiente bellissima, nello svolazzare sulle note di Stevie Wonder(I just called to say I love you)un po' alla Marylin nel garage sotterraneo, premiato con un Golden Globe e un Oscar.
Mi farebbe piacere scrivere qualche particolarità dei film da lui girati e qualche curiosità, mi sembra così di ricordarlo al meglio.!
 In" Per favore non toccate le vecchiette", chi ricorda la famosa crisi isterica del protagonista? Fu girata talmente tante volte che Wilder era esausto, risolto il tutto con barre di cioccolato e caffè in quantità industriale.
Gene scelse il suo nome, perchè innamorato dello spettacolo teatrale di Thorton Wilder "Our Town"dove il personaggio principale si chiamava Gene, ricordando anche la sua adorata madre sempre malata dal nome Jeanne.
In " Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato", accettò la parte soltanto se avesse potuto zoppicare , per poi saltare quando fosse stato contornato dai bambini, arricchendo il personaggio di una incerta credibilità.
Ha servito l'esercito statunitense dal'56 al '58 nel corpo sanitario, occupandosi dei pazienti affetti da turbe psichiatriche.
In "Mezzogiorno e mezzo di fuoco"Wilder lo girò solo a patto di poter successivamente essere protagonista di un'idea che aveva pensato , e l'idea fu proprio " Frankenstein".
Nel 2005 sconfisse un tumore linfatico grazie alla chemio e ad un impianto di cellule staminali.
" Frankenstein junior" resta la sua pellicola favorita, interrotta spesse volte dalle autentiche sue risate che non poteva trattenere durante la lavorazione. Fu la prima volta che prese coscienza di essere un attore comico e non drammatico.
In " Wagon lits con omicidi" rivela di essersi ispirato ad "Intrigo internazionale", ma affermando che il tutto riesce più veritiero assoldando gente comune e non attori affermati come nella pellicola di Hitchcock.
Wilder è sempre stato un democratico liberale convinto, contrario alla guerra del Vietnam e dell'Iraq.
In "Luna di  miele stregata" , l'attore si prese una pausa per sposare la protagonista del film nella realtà come nella finzione cinematografica.
Non volle e rifiutò molte volte di girare" Non guardarmi non ti sento", innervosito per ridicolizzare due infermità cosi' pesanti, solo il suo agente lo convinse dopo aver accettato qualche ritocco alla scenografia.

E in tutto questo arcobaleno di curiosità , vedete quanto si può ancora scoprire del carattere  e della forte sensibilità di questo poliedrico personaggio. Ancora uno dei grandi ci ha lasciato..Incomincia ad essere troppo affollato l'al di là..sarà ora di fermarsi un pochino?