............. Dall'amore spesso non nasce la musica, ma dalla musica spesso nasce l'amore!....

sabato 29 maggio 2010

PETER IL SALVATORE

Peter il salvatore, d'altronde il nome è abbastanza profetico.... Quando io scrivo sul suo blog, lo apostrofo sempre come l'arcangelo Gabriele!!!!

Torniamo indietro nel lontano 1988, anno del famosissimo Human Rights di Amnesty International. Evento di fama mondiale, dove tutti i maggiori cantanti vi avevano partecipato. Parlo di nomi, come Sting, Bruce Springsteen, Peter Gabriel, U2, Tracy Chapman, Yossun' Dour etc etc..la band si arricchiva sempre a seconda del luogo dove si teneva il concerto. Chiamarlo concerto forse è ridicolo, perchè l'inizio, più o meno, era alle ore 15 e si arrivava all 2 o 3 del mattino successivo. Un 'apoteosi! Quando questa meraviglia fece tappa a Torino, si doveva cercare un rappresentante italiano che, oltrettutto, cantasse gratis.

Si interpellò Vasco Rossi, Renato Zero, Gianna Nannini, e pochi altri che potessero rappresentare il rock italiano, ma l'unico disposto, con infinita umiltà, fu Claudio Baglioni. Apro una piccola parentesi. Io non ho nulla contro Claudio, gusti personali a parte, ma cosa c'entrasse con il R&R, me lo sto chiedendo ancora ora. Un caldo infernale, una bolgia indescrivibile, per pietà passavano ad intervalli gli idranti d'acqua fresca per bagnarci vestiti, ma dopo due secondi , eravamo asciutti come panni al sole....I cantanti erano tutti molto casuali, i soliti jeans e maglietta, a parte una strana performance di Sting allora biondo capellone, vestito da damerino bianco e rosso che scopava il palco ( ma nella vita privata è solito a stranezze del genere), insomma solo una fugace apparizione.... Ad un tratto compare sul grande palco dello Stadio Comunale di Torino Baglioni, con un completo grigio topo, composto da camicia bianca, gilet, giacca e calzoni, mi sembra ovvio...Un rumorio sinistro aumentava dalla folla e qualche palla fatta di carta di giornali si levava nell'aria...Incominciò a cantare "passerotto non andare via..." che dopo "chimes of freedom" non mi sembrava la canzone più adatta.

Le cose peggiorarono, le palle di carta venivano pressate nell'acqua e tirate come bombe contro il palco e potete immaginare che se uno ne fosse rimasto colpito, la cosa migliore era portarlo in infermeria....!Incominciarono a volare cartelli non proprio benevoli nei confronti del povero Claudio, come ad esempio " Claudio Baglioni non ci rompere i c..." ed un certo malumore serpeggiava tra la folla. Il poveretto sul palco aveva incominciato ad indietreggiare ed a togliere , tanto per essere un po' più consono all'ambiente , la giacca, ma c'era l' Eurovisione e lo spettacolo diventava veramente indecoroso, ma...miracolo....Ecco apparire all'improvviso l' arcangelo Gabriel che fece togliere anche il gilet al buon Claudio ed intonarono insieme una delle canzoni del poverino (sinceramente non ricordo quale), perchè in quell'attimo non sapevi se ridere o piangere..... tutto sommato , il povero Baglioni si era offerto gratis.....

Il pubblico, la marea, l'invasione...magicamente si zittì, il duetto fu curioso ed interessante.... e la magia della serata continuò. Il salvatore Peter aveva compiuto uno dei suoi miracoli! La tragedia fu , che dopo questa esperienza , il povero Claudio stette quattro anni senza cantare in pubblico, per tornare poi, per la delizia delle sue fans, più in forma che mai...Potenza dei miracoli........Smakkone a tutti!!!


mercoledì 26 maggio 2010

IRREMOVIBILE BRUCE

Bruce è una bilancia e come tale oscilla sempre tra i due piatti, allegria e solitudine, silenzio e clamore, testardaggine ed arrendevolezza.Nutre un amore incondizionato per questoi figli tanto desiderati.

Speriamo in Evan, che assomiglia anche tanto al papà fisicamente, ne esca veramente un nuovo "Bossino " per continuare questo dialogo che vorremmo non finisse mai.

Certamente non è il caso di Jessica. Lei non ha la passione per la musica , ma adora i cavalli ed è una discreta amazzone. Nei primi anni di matrimonio, Bruce viveva sulle colline di Beverly Hills, e forse era l'unico a non possedere una piscina (" i bagni si fanno solo in mare", era solito dire), anzi, posso esserne sicura, ma aveva una discreta scuderia, che aumentò notevolmente dopo il suo definitivo trasferimento nel New Jersey.

 La figlia aveva addocchiato un cavallo meraviglioso, un purosangue che certo non costava due euro...Bruce si fece sotto ed iniziarono le trattative..

Per far contenta Jessica, questo ed altro....! Arrivati alla conclusione, con dollaroni alla mano, un piccolo intoppo nella clausola. Il cavallo si chiamava Pavarotti, e dato il recente lutto dell'illustre personaggio della lirica, il nome del cavallo doveva essere cambiato. Quale fu il risultato? O Pavarotti o niente! E niente fu...ecco a voi un'altra angolatura dello zio Bruce!

domenica 23 maggio 2010

QUIZ N° 8: PETER GABRIELE E BRUCE SPRINGSTEEN ALLE MANIFESTAZIONI IN ITALIA

PER CHI FOSSE INTERESSATO E' STATA PUBBLICATA LA SOLUZIONE AL al quiz n° 7 
"La mania di Gilmour e di Gabriel" a questo link   ....

Ma eccovi sottoposti ad un'altra tortura mie cari rampolli!!!

A quale manifestazione musicale italiana
parteciparono sia Peter Gabriel sia Bruce Springsteen ....
e...con la massima cattiveria aggiungo,
quante volte Peter, quante volte Bruce
...e chi mi dirà le canzoni sarà un fenomeno!!!

Ciao adorati...spremetevi bene e dateci sotto!A prestissimo......

* * * * *


lunedì 17 maggio 2010

Storia della Country Music - Parte 2

di Lu Biagi

A partire dagli anni Trenta/Quaranta, quella che via via andava definendosi come la prima American Folk Music, venne influenzata da altri ‘Sound’, i più importanti possiamo elencarli nei nomi di Cowboy Music, Western Swing, Honky Tonk.

E’ doveroso dedicare almeno qualche riga ai sopracitati generi.

Cowboy Music: anche se sarebbe più corretto definirla Western Music poiché le ballate che narravano del mitico Ovest e della sua scoperta/conquista, vennero anche prima dell’avvento dell’american cowboy; dagli anni Trenta/Quaranta il sempre più fiorente mercato cinematografico prese a produrre, tra i suoi filoni, anche film Western dove la figura del cowboy veniva romanzata ottenendo un successo sempre maggiore.
Il lavoro del cowboy, la vita all’aria aperta nelle praterie infinite, gli amori, le perdite, confluivano in ballate che ancora oggi vengono conosciute e cantate; fra le prime icone è doveroso ricordare Gene Autry, Roy Rogers ed i Sons of the Pioneers. Numerosi cantanti Country sfruttarono questo filone e col tempo ecco che Country e Western Music vennero etichettate sotto lo stesso nome, da qui, e per molti anni, ecco la denominazione Country&Western.
Dopo gli anni Sessanta la musica del West e dei cowboys iniziò a subire un lento declino, per poi riprendersi in tempi recenti con il sopraggiungere sulle scene Country di nomi quali Marty Robbins, Chris LeDoux, Don Edwards, Michael Martin Murphey.

Western Swing: nato negli anni Venti/Trenta come puro genere di intrattenimento nelle sale da ballo, vedeva un forte uso di fiddle e chitarre; inizialmente non aveva questo nome, ma semplice ‘dance music’.
Fu poi grazie alla hit "It Don't Mean a Thing (If It Ain't Got That Swing)" e all’inventiva di alcuni manager dei primi gruppi che ebbero successo, che il termine Western Swing nacque.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale il genere andò pian piano declinando, per poi tornare in voga dopo gli anni Settanta, soprattutto in Texas, grazie a nomi quali Willie Nelson e Asleep At The Wheel. L’introduzione della steel guitar nel genere Country, si deve proprio al Western Swing i cui padri e maggior esponenti furono Bob Willis e Milton Brown.

Honky Tonk: da dove derivi il nome è ancora un bel mistero, vi sono varie interpretazioni, ma nella cultura generale, soprattutto del Southwest, l’honky tonk è un bar dove vendono alcolici e dove si balla accompagnati da musica da piano o da piccole band.
E proprio da questi sound e queste ballate, che raccontavano di amori, tradimenti, delusioni, sbornie e scazzottature, nasce quello che viene definita Honky Tonk Music.
Gli strumenti che la caratterizzavano erano chitarra, fiddle e steel guitar; le voci dei cantanti erano spesso lamentose, anche per meglio sottolineare gli argomenti di cui cantavano.
Negli anni del dopo Guerra, l’Honky Tonk intraprese una strada più commerciale grazie soprattutto ad Ernest Tubb ed al Grand Ole Opry (trasmissione radiofonica leggendaria, che va in onda dal 1925). I più grandi esponenti di questo genere, oltre al già citato Tubb, sono Webb Pierce, Lefty Frizzell, Hank Locklin e soprattutto Hank Williams Sr che ebbe un enorme impatto sul pubblico e che del genere fu un grande innovatore.

Dalla famosa Bristol Barn Session di fine anni Venti agli anni Cinquanta, la Country Music ha conosciuto la propria nascita, la propria evoluzione con l’apporto e l’influenza di altri generi ‘popolari’ nati nel Nuovo Mondo grazie all’arrivo degli immigrati ed alle loro vaste e varie culture. Da musica di nicchia, racchiusa in determinati luoghi (Appalachi, Nord America), a musica che ha saputo conquistare l’intera nazione, raccontando di vita lavorativa, ribellione, sacrificio, amori, tradimenti ed anche alcolismo e tragedie quotidiane.
Ma l’evoluzione di quella che inizialmente venne denominata Hillbilly Music non era ancora finita.

AMORI E LACERAZIONI

Non mi è facile parlare di Gabriel e l'amore ... c'è una diversità abissale tra l'uomo e l'artista. Possiamo intitolarla, AMORI E LACERAZIONI. Tanto il musicista Gabriel è preciso, intrigante, sicurissimo nella sua ricerca musicale di vario genere, innovatore di tecnologie impensabili, con un riferimento preciso alle percussioni che lui adora (lo si può sentire nei ritmi tribali), tanto è lacerante nella sua vita privata. Io ho molto riserbo per la vita privata di Gabriel, perchè le cose che gli sono accadute, fossero successe ad un'altra persona, avrebbero logorato la fama di un'artista.

Peter è un lento, un pacifico, un introverso, un gentile. Sposò giovanissimo con JIIl Moore , figlia di un segretario della regina Elisabetta. Forse lei avrebbe potuto imbrigliare un po' la fantasia di questo genio, che già da bambino nella casa del nonno, giocava con la sorella Anne, rovistando tra i vecchi bauli della soffitta con costumi intriganti, inventando battaglie immaginarie con i figli dei contadini del luogo. Non ci riuscì il metodico studio del piano, sostituito dalla batteria che per Peter dava più spazio alla sua fantasia. Non ci riuscì  il collegio privato, che non imbrigliò quella fucina di idee. E, purtroppo, non ci riuscì Jill. Collaborò in qualche brano, nei primi quattro lavori da solista che all'inizio Gabriel volle solo catalogare con un numero, ma non con un titolo. No, non ci riuscì.

Il nostro Peter era sempre troppo avanti , la sua musica troppo spettacolare,  i suoi travestimenti sempre più parossistici, le sue copertine sempre più misteriose, dove lui era nascosto da qualche cosa,  la pioggia, le graffiature delle mani, la macchina etc etc. Jill rischiò di morire dando alla luce la prima figlia Anna.Marie. Anche la bimba fu messa in una incubatrice, e Peter continuava a mietere successi su successi... Il suo "Schock the monkey" ebbe un successo stratosferico, il video di "Sledgehammer" vinse non so quanti grammy awards e la stessa cosa dicasi per l'album "So".

Ebbe nei primi 10 anni di matrimonio una seconda figlia Melanie, ma la sua mente vagava lontano. Dall'America lo scelse Alan Parker il regista, per l'intenso Film "Birdy" con una colonna sonora straordinaria, poi arrivò Martin Scorsese per " L'ultima tentazione di Cristo", e la sua " Passion" con i maggiori musicisti specializzati in strumenti a percussione ..... L'America, le sue battagle da bambino ...si realizzava tutto. Ma la sua testa era pregna di impegni e successo! Si innamorò follemente di lui l'attrice Rosanna Arquette, Jill non lo perdonò, la prima figlia non lo volle vedere per lungo tempo. La vita costruita in Inghilterra era sfasciata..

Io penso che Peter fosse molto preso dall'Arquette, anche se dopo la rottura lei lo accusò di trascuratezza e di narcisismo. Gabriel non ebbe, come d'abitudine, reazioni violente. Il primo fallimento lo espresse in "Solsbury Hill", il luogo dove passeggiava spesso con Jill, con Rosanna sparì per rmolto tempo. La depressione era in agguato. Io ricordo un meraviglioso Peter Gabriel dagli occhi viola e mi ritrovai dopo qualche tempo un Peter invecchiato, ingrassato, imbiancato, modello guru e santone. Si curò con vari metodi, dalla medicina olistica allo yoga, ma le sue lacerazioni amorose non erano finite. Ecco la frequentazione con Sinead O'Connor, voluta più da lei che da lui. Strana ragazza, forte sulla scena, ma fragile nella vita. Ma anche Peter non era una roccia. Quando la storia, breve per altro, finì, Sinead tentò il suicidio con barbiturici e vodka.

Ma tutto si quetò, per fortuna, qualche sporadica avventura, nota quella con Claudia Schiffer ...poi un po' di tregua. In tutti i sensi. Prima l'avvicinamento con la seconda figlia Melanie che partecipò persino come cantante al tour del padre e poi con Anna che filmò alcuni suoi dvd. Sorpresa ... infine le acque si calmarono anche con Jill. Ma il mare in tempesta doveva ancora arrivare per Peter e si chiamava Meah Flyn, di 22 anni più giovane di lui. Una tenera delicata fanciulla, con un piccolo passato da modella e poi, per hobby, da tastierista, ma per Peter era l'amore e la paura. Mai si sarebbe risposato, la lacerazione era troppo forte, ma ancora più forte la passione e la gioventù.

Peter ridivenne ragazzo, un ragazzo con due bimbi piccoli Isaac e Luc... Non esisteva più la devastazione, era incominciata una nuova era, il velo della titubanza e della timidezza era caduto. C'era un uomo ed un padre felice, il primo figlio lo fece decidere al matrimonio, abbandonò tutte le sue paure e miracolosamente anche con l'arrivo del secondo, la famiglia allargata ebbe una unione.

La risposta che ci dona Peter Gabriel è questa : " Non mi importa di ringiovanire come qualche mio collega con tinture o lifting, la mia seconda possibilità di vita è quella di essere di nuovo marito e due volte padre di due bimbi piccoli"!


venerdì 14 maggio 2010

STREETS OF PHILADELPHIA - Bruce Springsteen


 
Nell'articolo precedente, Nella ha citato la bellissima canzone "Street of Philadelphia" di Bruce Springsteen  e per un attimo mi sono immersa nei ricordi del film "Philadelphia" interpretato magistralmente da Tom Hanks, un film drammatico che è diventato un simbolo della lotta contro la discriminazione dei malati di Aids.

E' la storia di Andrew Beckett, (Tom Hanks) un giovane e brillante avvocato che viene licenziato dallo studio legale dove lavora con una scusa futile cioè di inadempienza professionale. Andrew non convinto si accorgerà che la motivazione sarà nell'appurare di aver contratto l'Aids in un rapporto occasionale, quindi di essere al centro di una discriminazione più totale, lotterà fino alla fine, assumerà un avvocato di colore Joe Miller (Washington) all'inizio un po' titubante ma che poi accetterà per ridare dignità al suo cliente.... Nel frattempo Andrew viene completamente divorato dalla malattia che lo sta uccidendo mentre attorno a lui si stringono tutti i suoi affetti: la sua famiglia lo appoggia incondizionatamente e lo circonda di commovente tenerezza (in primo sua madre, interpretata da Joanne Woodward); il suo compagno Miguel (Antonio Banderas) lo assiste amorevolmente. La causa viene vinta giusto in tempo. La giuria condanna i soci al risarcimento di circa 4 milioni e mezzo di dollari. Andrew muore poco dopo, nella struggente scena finale, circondato da tutti i suoi amici e parenti, compreso il suo avvocato Joe Miller, commosso dalla sua vicenda.
Andrew non vince sulla morte ma è riuscito a vincere sui vivi.

Parlando di questo film è impossibile non soffermarsi sull'interpretazione magistrale, che Tom Hanks ha regalato al grande pubblico e che gli è valso un meritatissimo premio Oscar come miglior attore. Altro premio Oscar per la miglior canzone e una nomination per il medesimo riconoscimento è stato conferito ai brani "Streets of Philadelphia" e "Philadelphia" agli autori Bruce Springsteen e Neil Young. 




 STREET OF PHILADELPHIA
(testo)

I was bruised and battered and I couldn't tell
What I felt
I was unrecognizable to myself
I saw my reflection in a window I didn't know
My own face
Oh brother are you gonna leave me
Wastin' away
On the streets of Philadelphia

I walked the avenue till my legs felt like stone
I heard the voices of friends vanished and gone
At night I could hear the blood in my veins
Black and whispering as the rain
On the streets of Philadelphia

Ain't no angel gonna greet me
It's just you and I my friend
My clothes don't fit me no more
I walked a thousand miles
Just to slip this skin

The night has fallen, I'm lyin' awake
 I can feel myself fading away
So receive me brother with your faithless kiss
Or will we leave each other alone like this
On the streets of Philadelphia


* * * * *

STRADE DI PHILADELPHIA
(traduzione)

Ero malridotto e non riuscivo a capire
cosa sentivo
Non riuscivo a riconoscermi
Vedevo il mio riflesso in una vetrina
e non riconoscevo la mia stessa faccia
Oh fratello mi lascerai
a consumarmi
Sulle strade di Philadelphia

Ho caminato lungo il viale finchè le mie gambe
sono diventate come pietra
Ho sentito le voci di amici spariti e partiti
Di notte potevo sentire il sangue nelle vene
Nero e sussurrante come la pioggia
Sulle strade di Philadelphia

Non c'è alcun angelo che venga a salutarmi
Ci siamo solo io e te amico mio
I miei vestiti non mi vanno più bene
Ho camminato mille miglia
Solo per sfuggire a questa pelle

La notte è arrivata, sono sdraiato e sono sveglio
Mi sento indebolire
Quindi fratello ricevimi con il tuo bacio infedele
O ci lasceremo soli così
Sulle strade di Philadelphia

giovedì 13 maggio 2010

ARIA DI CAMBIAMENTO

Abbiamo lasciato lo zio Bruce nel tunnel dell'amore, combattuto tra i travestimenti della vita quotidiana, gli amori falliti, il cercare di andare avanti facendo un passo ma tornando indietro facendone due... etc etc...C'è aria di crisi in giro, era da tempo che qualche sofferenza era presente nell'interno della band.

Il primo matrimonio osteggiato dai musicisti ed amici, era fallito, la seconda unione faceva storcere il naso un po' a tutti i componenti della storica E. Street. Le prime defezioni, Steve Van Zand e le sue prove con la musica pop e le lotte razziali, Nils Lofgren e molti suoi cd da solista come ben merita un chitarrista classico come lui, qualche comparsata televisiva per Tallent e Federici, album da solista anche per Big Man, unico rimasto il professsor Roy Bittan sempre al fianco del Boss..

Ma la nascita del primo figlio smonta ogni speranza che Patti Scialfa esca dal gruppo o ridimensioni le sue performances. Si cambia. Dieci lunghi anni di cambiamento che portano Bruce su diverse strade. I primi due dischi senza la E Street Band, sono un colpo al cuore per tutti i blood brothers and sisters. Una band di turnisti, bravi musicisti, ma dov'erano le Rosalite, le Candy, il sudore, la fatica , i sogni , le corse per raggiungere le mete agognate dell'inizio? I due cd non sono poi così male, anzi, a scavare nel fondo ci sono delle cose ottime, certo siamo davanti ad uno Springsteen diverso. Dobbiamo fare dei salti per crescere e Bruce ne ha fatto uno molto alto, poteva sparire per sempre o come la Fenice , rinascere migliore.

E così fu, non solo come uomo con le successive nascite dopo Evan James, di Jessica Rae e di Sam Ryan, ma anche musicalmente parlando con le stupende creazioni di Missing dal film di Sean Pen (non nuovo ad accostarsi ai cantanti vedi anche con Peter Gabriel ed il suo Sullivan Show) e soprattutto con il capolavoro di " Street of Philadelphia" vincitrice di un grammy award e la fantastica tournè acustica di "the Ghost of Tom Joad". Cosa mancava ...andiamo in fretta...la reunion...e miracolo...la reunion con la fantastica E, Street Band ci fu e fu travolgente e trionfale. Tutto quadrava il cerchio, tutto faceva quadrare i conti, tutti eravamo strafelici!!! Ma finiamo questa pillolina con un attimo di ilarità.

Qualcosa Bruce voleva cambiare ed allora pensò di spostare la posizione dei vari componenti della band, mantenuta per così tanto e tanto tempo.Chi stava al centro doveva essere di lato, chi era a sinistra doveva essere a destra, chi era vicino doveva allontanarsi ...le prove erano fatte più per imparare le nuove posizioni che per la scaletta delle canzoni. Finalmente serata inaugurale, ritorno trionfale, tutti pronti per entrare sul palco...ma che accade? Che tutti indistintamente, Bruce compreso al primo attacco della nota della canzone, riprendono, come per incanto, le stesse , identiche posizioni di sempre. E così fu e così è rimasto sempre!!!


lunedì 10 maggio 2010

SOLUZIONE QUIZ N° 6

PER CHI FOSSE INTERESSATO E' STATA PUBBLICATA LA SOLUZIONE AL QUIZ N° 6  "EVENTO BRUCE" A QUESTO LINK....
ANDATE A CURIOSARE.... C'E' DA RIMANERE STECCHITI!!!!!

Storia della Country Music - Parte 1

di Lu Biagi

Questo che segue vuole cercare di essere un riassunto sulla Storia della Country Music, dalla genesi ai giorni nostri.
Nessuna pretesa di essere precisissima né fonte di verità assoluta, quello che scriverò sarà semplicemente il frutto di mie ricerche e letture avvenute sin da quando, ragazzina, ho scoperto questo genere musicale per il quale nutro una passione immensa.


L’immigrazione dal Vecchio Continente verso quello Nuovo portò, fra le tante, anche la strumentazione musicale dei vari popoli che attraversavano l’Oceano in cerca di una seconda opportunità di vita.
Culla di ciò che poi vennero chiamate Appalachian Folk Music ed Old Time Music, furono, rispettivamente, la zona degli Appalachi ed il Nord America; qui, proprio grazie alla sopracitata immigrazione, si ritrovarono a convivere varie culture ed ecco così apparire sotto lo stesso cielo strumenti quali il violino irlandese, il mandolino italiano, la chitarra spagnola, il banjo africano e la rivisitazione appalachiana del tedesco dulcimer. Nacquero sound nuovi dall’unione di quelli provenienti da un mondo oramai lontano, mondo che, non solo per la musica, avrebbe finito col divenire le fondamenta di ciò che pian piano si andava costruendo.

Questa nuova musica prese a raccontare delle tematiche di tutti i giorni, la povertà, la vita nei campi, le fatiche degli umili e sporchi lavori degli immigrati e poi, ancora, col tempo, dei minatori, dei cercatori d’oro, degli avventurieri ecc, ecc.

Con lo trascorrere degli anni questi ‘Sound’ musicali presero sempre più campo fino a produrre le prime registrazioni di musica folk.
La prima, almeno per quanto riguarda le mie ricerche, è da attribuirsi al fiddler Eck Robertson che, nel 1922 per la Victor Records, registrò Sallie Gooden.
La registrazione però non ebbe quasi successo e Robertson, per riprovare, dovette aspettare il Giugno del 1923 quando Fiddlin' John Carson registrò, per la Okeh Records, The Little Old Log Cabin In The Lane.
Fu un successo, nonostante colui che si occupò della registrazione, non lo avrebbe mai creduto poiché la voce di Carson ben poco gli era gradita.

Carson aprì così le porte a numerosi artisti e numerose registrazioni che impazzarono sul mercato degli anni Venti e Trenta, nomi come i North Carolina Ramblers, Don Richardson, Uncle Dave Macon, Eva Davis, Riley Puckett, Ernest Stoneman, Charlie Poole.
Nel 1924 Vernon Dalhart incise la ballata Wreck Of the Old '97 che viene ricordata come 'first million-selling country music release in the American record industry'.
La ballata era inspirata al relitto (wrek) dell' Old 97, un treno della Southern Railway, che deragliò il 27 settembre 1903 nei pressi di Danville in Virginia.
L'incisione Di Fiddlin’ John Carson avvenne grazie a Richard Peer (ebbene si, era lui che non apprezzava la voce di Carson pur riconoscendone il potenziale sul mercato), che pochi anni più tardi, 1927, negli stessi giorni di Agosto concesse delle audizioni a vari personaggi fra cui Jimmie Rodgers e The Carter Family in quella che si può definire come la sessione che diede vita alla genesi della Country Music (la sessione è nota col nome Bristol Barn Session).

Jimmie Rodgers era un ex-lavoratore delle ferrovie, ribattezzato poi ‘Father of The Country Music’; della biografia ne parleremo meglio in un secondo momento mentre per ora un appunto particolare è da riservarsi ai suoi Blue Yodel; serie di tredici canzoni scritte e incise da Jimmie dal 1927 al 1933; le canzoni si basavano sul famoso formato '12-bar blues' e sul ritornello con lo yodeling che divenne ben presto il marchio dell'artista.
Incidendo le sue canzoni, in particolare le Blue Yodel, Jimmie ed il suo produttore, Richard Peer, capirono di aver dato vita ad un sound nuovo, una fusione di jazz, blues e folk a cui avrebbero dato nome HillBilly Music (divenuta poi Country Music).

Ecco l'elenco dei tredici Blue Yodel:

  1. "Blue Yodel” [aka “Blue Yodel No. 1 (T for Texas)”]
  2. “Blue Yodel No. 2 (My Lovin’ Gal, Lucille)”
  3. “Blue Yodel No. 3 (Evening Sun Yodel)”
  4. “Blue Yodel No. 4 (California Blues)”
  5. “Blue Yodel No. 5 (It’s Raining Here)”
  6. “Blue Yodel No. 6 (She Left Me This Mornin’)”
  7. “Anniversary Blue Yodel (Blue Yodel No. 7)”
  8. “Blue Yodel No. 8 (Mule Skinner Blues)”
  9. “Blue Yodel No. 9 (Standin’ On the Corner)”
  10. “Blue Yodel No. 10 (Ground Hog Rootin’ in My Backyard)”
  11. “Blue Yodel No.11 (I’ve Got a Gal)”
  12. “Blue Yodel No. 12 (Barefoot Blues)”
  13. “Jimmie Rodger’s Last Blue Yodel (The Women Make a Fool Out of Me)”

Le ultime tre vennero pubblicate dopo la sua morte.

La The Carter Family, originaria della Virginia, era composta da AP Carter, sua moglie Sara e la cugina di quest'ultima, Maybelle, che aveva sposato nel 1926 Ezra Carter il fratello di AP.
AP, Sara e Maybelle formarono, nel 1927, quella che forse fu il primo 'commercial rural Country music group'.
Si esibivano dove potevano cantando canzoni scritte da loro ma anche vecchie ballate folk e gospel. Univano più generi musicali creandone uno loro, unico ed innovativo.
Soprattutto c'è da sottolineare l'atipico modo di suonare la chitarra di Maybelle che divenne poi conosciuto come 'Carter Style' (prima che la Carter Family iniziasse a registrare, la chitarra era raramente usata come strumento leader o solitario).

La Carter Family e Jimmie Rodgers, senza saperlo, quel giorno di Agosto del 1927 diedero vita alla fusione di vari sound che condussero poi al genere HILLBILLY MUSIC; così veniva chiamata originariamente la Country Music.
Il termine, coniato nel 1925 dal pianista Al Hopkins, divenne tuttavia sempre più degradante e dagli anni 40/50 venne definitivamente sostituito con Country Music.


...continua...

venerdì 7 maggio 2010

IL MITO DI PETER GABRIEL

Mi accingo a scrivere di una rock-star che io adoro, perchè è inerente all'ultimo quiz che io ho proposto, ma lo faccio col massimo rispetto ed attenzione, perchè raccontare qualcosa su di un genio come Peter Gabriel, è veramente imbarazzante!

La cosa che poi mi indispettisce maggiormente, è che, molte persone parlando dei Genesis, da lui fondati, mi rispondono ...ah, si quelli di PhilL Collins ...e la cosa mi stizzisce non poco!

Il mitico Peter nasce in una cittadina vicino a Londra di nome Cobham, da famiglia agiata. L'idea della musica la ebbe fin da studente, fondando il gruppo Garden Wall cambiato poi in Genesis da Chris Stewart, primo produttore del gruppo.

Difficilissimo inquadrare il genere musicale di Peter, i giovani di oggi lo chiamerebbero indie -rock, ma non è esatto...è un misto tra progressive, art, pop e cultural, senza contare altre produzioni abilmente contaminate dalla musica etnica. 

Nasce flautista, percussionista, cantante (come flautista partecipa ad un disco, suonando il flauto per Cat Steven, uno dei suoi tanti cantanti preferiti). Le strane elaborazioni delle prime produzioni musicali, portano stupore e meraviglia tra i componenti della band, per poi tramutarsi in sgomento e depressione. Infatti, i primi successi del gruppo, oltre alle trame oniriche e fantastiche delle sue produzioni, come Fox Trot, Supper Ready, Nursery Cryme etc.. fino ad arrivare.....a the Lamb lies down on Broaway, crearono una profonda meraviglia! Ci vorrebbe un'intera enciclopedia per raccontarne le trame, vi preannuncio solo le novità dei travestimenti nel lontano 1970.

Abituati a vedere qualche rock-star mascherata o da vampiro, o da pagliaccio, o da punk alternativo, vedere una persona sul palco decisamente bianco latte con luci fluorescenti violette in modo da far solo apparire le varie sagome dei musicisti e la sua persona trasformata o in un grande fiore, o nella vecchia Inghilterra, o in un centenario uomo o ancor peggio in una ameba, dava alla platea un risultato alquanto scioccante. Peter , strano a dirsi , è sempre stato un timido, un gentile e riservato, quindi ci voleva qualcosa di molto scioccante per farle passare il muro della paura ed un ottimo travestimento era la cosa giusta. Ma non tutta la band iniziale dei Genesis poteva reggere a tanta originalità. Gabriel stesso, dopo essersi sposato, andò a vivere nella dependance della villa di famiglia, la classica casa rurale dei contadino, sempre vicino ad un gorgogliante ruscello, per attingere meglio il suo estro musicale, vestendo i panni di un villico d'altri tempi. Difficile da capire, ma soprattutto da accettare.

Il suo coinvolgimento totale nel pianeta musicale era molto soggettivo, ed una ventata di aria fresca per la band, arrivò con Phil Collins, che dette un po' di leggerezza alla situazione, prendendo in mano il gruppo, che vedeva solo in Gabriel l'unico leader e costringendolo dopo poco tempo, ad una inevitabile rottura. Ma non mancò alla parola data. Peter prima di lasciare definitavamente i Genesis nelle mani del batterista Collins, debuttò con loro nell'ultimo lavoro , il famoso e tortuosissimo " the lamb..", ma nuovi spazi e nuove frontiere si aprivano per la sua grande genialità, molto spesso, come accade , a scapito della famiglia. ... ma il seguito alle prossime puntate, miei cari!!

... Prima di lasciarvi è doveroso fare un passo indietro nel tempo per ricordare "Dancing with the moonlit knight" tratta dal'album "Selling England by the pound",  ritrovare il nostro mito in questo raro video del 1973...







... farsi travolgere dal  brivido interminabile di "Firth Of Fifth" sempre tratta dall'album "Selling England by th pound"  in questa versione live del lontano 1974


... o  semplicemente ascoltarla nella sua grandiosità musicale ...  


... se lo preferite, è lecito volare e sognare sulle note di "Carpet Crawlers"
tratta dall'album "The lambs lies down on Broadway" rara versione live del 1976...




A voi la scelta.....




giovedì 6 maggio 2010

QUIZ N° 7: LA MANIA DI GILMOUR E GABRIEL

Prima di proporvi questo nuovo quiz vi ricordo che ho inserito la soluzione al quiz n° 5 che troverete a questo link "Hobby di Gilmour"  ...  se siete curiosi  andate a leggere....


QUIZ N° 7:

Quale mania accomuna David Gilmour
ed un grande del rock inglese Peter Gabriel?
Mania talmente simile che senza questo elemento,
non esisterebbero le canzoni tanto amate da noi tutti..... Forza e coraggio!!!!! 
RISPONDETE!!!


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SOLUZIONE

Veloce e rapida come una freccia, desidero dare la soluzione del quiz quale elemento accomuna Peter Gabriel e David Gilmour....Ebbene è l'acqua !!! Le loro creazioni devono essere stimolate dall'immagine e dai rumori diversi dell'acqua . A Londra sul Tamigi nel battello galleggiante per David, a Bath e precisamente nella contea di Box nel Whiltshire, con una costruzione tecnologicamente perfetta dotata di finestroni di varie forme come occhi puntati sul fiume dove scorre l'elemento primario per le loro composizioni! Ecco a voi la risoluzione del mistero!



sabato 1 maggio 2010

IL FANTASMA DI BRUCE

Questa non è una pillolina tanto remota anzi direi abbastanza recente, che Bruce in persona raccontò durante la trasmissione americanan " Storytellers".
A zio Bruce, ancor oggi, non dispiace passare un po' di tempo libero la sera, quando gli innumerevoli impegni, anche familiari, lo permettono, in un pub solleticato da qualche bella ragazza ed una buona dose di "lap dance". Egli stesso ammette che il bello è fatto per essere visto, ed una bella donna è la cosa più piacevole per essere ammirata ( vi prego risparmiatemi i commenti sulla moglie!!! ), soprattutto ( ma questa è una vera chicca) per il sedere. Ognuno ha i propri punti deboli!!!!
In una delle tante uscite con gli amici fidati, si trovò in uno di questi localini che certamente non gli sono del tutto sconosciuti, ed apprezzò sia lo spettacolo, sia le allegre bevute. Uscendo, dopo qualche ora, incontrò un gruppo di persone che stavano parcheggiando la macchina vicino alla sua.Vide subito i loro sguardi, prima incuriositi, poi stupiti, poi dubbiosi e sperò che la cosa finisse lì...Povero zio Bruce, non fu così!
Uno di loro, senza ombra di dubbio il più coraggioso, gli si avvicinò e gli disse:" Scusi ma lei è Bruce Springsteen, lei è the Boss"?. Bruce, con fare stupito e compito, prontamente gli rispose: " Ma certo che no, potrò essere forse un suo sosia, ma se fossi lui mi avrebbe senz'altro redarguito per aver frequentato un posto così sconveniente!!!"
Silenzio assoluto, tutti rimasero di sasso, risatine sommesse...Nessuno seppe mai se questi poveretti l'hanno creduto!!!
Ciao bimbi belli alla prossima, avete due giorni di festa per risolvere i quiz...spremetevi le meningi, ma mica tanto, ma scrivete qualche cosa! Ottimo fine settimana a tutti e buon primo maggio, tempo permettendo!



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