............. Dall'amore spesso non nasce la musica, ma dalla musica spesso nasce l'amore!....

domenica 27 giugno 2010

QUIZ N° 9 sulla E-Street Band

Credevate di aver scansato questi quiz... ma io ve ne propongo subito un altro e allora..via col vento!


Quale personaggio della E Street Band
ha subito di recente una difficile operazione?
E' facilissimo e recentissimo, quindi meglio di così...
Su, su da bravi , rispondete!!!


* * * * *


SOLUZIONE:
26/07/10 - Visto che solo Pupottina è stata coraggiosa a tentare questo facilissimo quiz, ed essendoci imbarcati nella stesura dei dilemmi Byrniani, oggi dò la soluzione, perchè ormai la cosa è trita e ritrita. ......
Dunque il personagggio era Clarence Clemons, che ha subito un difficile intevento alle ginocchia ed alla schiena. Prova certa della sua immobilità negli ultimi concerti fatti con la E street band....Chi l'ha potuto osservare , era una statua di marmo! Per la cronaca anche Nils Lofgren ha avuto problemi abbastanza seri ad una gamba, e qualche acciacco è rimasto ancora...Alla prossima!

venerdì 25 giugno 2010

SOLUZIONE AL QUIZ N° 8 ( prima e seconda parte)

(prima parte: Bruce Springsteen)

Con un po' di rammarico, continuo nel darvi una parte della soluzione del quiz numero 8, circa le performances al festival di San Remo di Peter Gabriel e di Bruce Springsteen. Anche questa partecipazione vale una spegazione, perchè esistono stranezze su questa miracolosa apparizione di Bruce.
Punto primo, il miracolo vero e proprio fu di averlo in una partecipazione televisiva italiana nel 1995, lui così refrattario alla T.V.... In America qualche brevissima apparizione al programma "Storytellers" e rapide precisazioni inerenti ai suoi tours, ma nulla di più. Stranamente lo stesso presentatore del Festival era, come con Gabriel, Pippo Baudo.
Bruce stava attraversando un periodo di cambiameto lavorativo e personale. Quindi un periodo assai critico! Aveva appena terminato il tour senza la E Street Band, ed intrapreso un secondo tour completamete acustico solo nei teatri con "the Ghost of Tom Joad" ,(per me entusiasmante., e premiato come miglior album folk dell'anno!)....Aveva appena sposato Patty Scialfa ed avuto il primo figlio Evan James e tutto questo rendeva ancora più imprevedibile la sua comparsa ad un Festival. Ma nella vita i miracoli possono accadere ed infatti....
Arrivò all'aereoporto di Nizza in quel lontano febbraio, senza sapere dove sarebbe andato. L'unica cosa certa era l' esecuzione della canzone portante, proprio "The ghost of Tom Joad"..... Di gran carriera, con i capelli tirati in una piccola coda di cavallo, tutto di nero vestito, molto minimalista , fu catapultato sul palco dopo una corsa in macchina fino all'Ariston! Brevi parole di presentazione di Baudo, non una sillaba pronunciata da Bruce e finito di cantare non attese neanche gli applausi scroscianti.
Fu un'apparizione.....nuovamente via subito la sera stessa per Nizza, stesso aereoporto e... destinazione ignota!!! Che meraviglioso rombo di tuono abbiamo avuto per pochi minuti a SanRemo, peccato solo che Bruce non sapeva nepppure di trovarsi in Italia!!!!! Rivediamolo insieme!




(Seconda parte: Peter Gabriel)

Ed eccoci finalmente alla fine della soluzione del quiz numero 8...e purtroppo devo dire non mi avete aiutato per niente...cattivacci...non sono mica Marcello Lippi?
Bando alle ciance, andiamo avanti. Peter Gabriel, per sua grande generosità, come sempre, e dopo molti anni di silenzio, dovuti alle sue varie vicende personali, ed un po' alla sua pigrizia nel comporre i suoi magnifici brani, riandò nel 2003,e ..sempre con Pippo Baudo , al festival di San Remo. Ci andò soprattutto no certo come qualcuno, compresa la Giallappa's e questo mi stupisce molto, per promuovere il suo disco "growin' up", ma per manifestare contro la guerra e presentarci la sua nuova moglie alle tastiere e la figlia Melanie come corista.
La gente diel Festival e gli ospiti di questo tipo di musica , non sono certo idonei a comprenderlo, me ne dispiace perchè oltre tutto io sono Ligure e ne vado anche fiera......! Io lo riconobbi a stento, perchè lo avevo lasciato bellissimo e magrissimo e ritrovai un signore tipo guru, ma la sua incredibile genialità ed i suoi occhi viola, non mi delusero ancora una volta. Nessuno o quasi comprese l'arrrivo della Zorb Ball, simbolo del grembo materno, un'altra delle sue idee metafisiche. Ma la cosa più incredibile fu l'intervista di Baudo, che avendo davanti un soggetto di tal spessore, cosa gli chiese? Cosa preferiva mangiare quando raggiungeva la sua casa in Sardegna!
Roba da buttarsi sotto al treno....Gabriel cortesemente e, come sempre a voce bassa, farfugliò qualcosa sorridendo e come ciliegina sulla torta non gli dettero neppure il tempo di spiegare nè la canzone nè la motivazione della sua visita. Stendiamo un velo pietoso.... e deliziamoci con questi due video!



sabato 19 giugno 2010

PSICHO KILLER

Ero indecisa se rispondere alla seconda parte del quiz o farvi ancora soffrire con la mia segreta (mica tanto) passione su David Byrne.
Prima di iniziare una più profonda conoscenza con lui, vorrei ascoltaste questa canzone....... E veniamo a "Psicho Killer"....vi farà comprendere meglio, quando vi spiegherò in seguito, la stranezza di questo personaggio. Ho scelto la versione più difficile, la versione "solo", senza i "Talking Heads". E' molto più difficile da capire, non mi sgridate , ma se sarete capaci ed interessati ad entrare nel suo mondo, riuscirete a farcela!



Estraniamoci un momentino e ricordiamo il famoso Norman Bates del Film "Psicho" Di Hitchcock...Ricordate? L'avete visto? Spero di si. Lo interpretava magnificamente Anthony Perkins, purtroppo morto di aids e con un figlio cantante di scarso successo. Il vero psicopatico è un uomo all'appparenza normale, anzi dolce e gentile, può scegliere come no le sue vittime. Capitano..... La sua figura mostra fiducia, l'aria è da bravo ragazzo, il vestire è più anonimo possibile.. il grigio .. il colore più adatto. Tutto è neutro, indefinito, quasi inesistente. Certo non deve apparire, può solo catturarci con la sua gentilezza e normalità e poi nascondere gli istinti più truci e segreti della psiche umana, manie particolari dettate da emotività insolute, affettti repressi, abusi inesplorati...Ma deve essere un essere comune! Una sola capacità deve avere...correre molto ma molto veloce!!!! E' impossibile non essere rapido per abbandonare la scena del crimine!
L'interpretazione di Byrne è geniale, i movimenti sono a scatti, quasi naturali per un ex autistico, la regia di Jonatham Demme perfetta!"  


JANIS JOPLIN ... "CHIAMATEMI PEARL"



Ricordo che ero una ragazzina, nel lontano 1978, quando ascoltai per la prima volta alla radio il grido struggente di Janis Joplin sulle note di “Cry Baby” e sentii un forte brivido dentro di me. La sera stessa acquistai l’album “Pearl”, lo ascoltai ripetutamente per giorni interi. La sua voce appassionata e straziante, un insieme di ruggine e miele, furore e tenerezza, malinconia e forza, rimane il canto unico e inimitabile in tutta la storia del rock.


Stiamo parlando di lei, Janis Joplin, una delle migliori interpreti bianche di blues di tutti i tempi, nata il 19 gennaio del 1943 a Port Arthur, un piccolo paese del Texas.

Nelle diverse biografie che ho letto, Janis Joplin viene descritta come una figura ribelle e diversa che difendeva l’uguaglianza fra bianchi e neri e che non amò mai Port Arthur come qualcuno ama il posto in cui è nato, nè mai considerò il Texas come la sua patria. Si parla di lei come una ragazza che nutriva ammirazione per la musica delle sue cantanti blues preferite, come Bessie Smith e che cercava qualcosa di diverso sul suo cammino, probabilmente quel mondo in cui non aveva importanza l'apparire e un gruppo di persone per cui era fondamentale avere qualcosa da dire!

Fu proprio questa ricerca che la spinse a recarsi a San Francisco, nel 1963, dove per la prima volta entrò in contatto con il mondo dei beat e la filosofia on the road. Lì trovò quel "mondo delle idee" che considerava perfetto dove, sfortunatamente, incontrò anche l'alcool e le droghe che entrano a far parte della sua vita in modo prepotente.

Dopo essersi rifugiata per un breve periodo a Port Arthur, stanca di profonde ferite e delusioni, arriva per lei il primo bagliore di successo. Era il 1966 quando un amico dei tempi in cui suonava per i club di Austin, Chet Helms, le offrì il ruolo di vocalist per una nuova band di San Francisco di cui lui era manager. Janis accettò la proposta e dopo un breve provino venne ingaggiata dalla "Big Brother and The Holding Co.", una band di matrice blues con venature rock e psichedeliche. La miscela esplosiva creata dalla roca voce blues di Janis Joplin ed il sound innovativo della Big Brother ottenne subito un grande successo ed il gruppo firmò il primo contratto discografico, la produzione di un album per la Mainstream Records.

Il 1967 segnò l’uscita di "Big Brother and the Holding Company", che conteneva i brani "Down on me" (un classico in cui Janis ha più volte dichiarato di rispecchiarsi in modo evidente - "sembra che tutti in questo fottuto mondo tondo ce l'abbiano con me"), "Call on me" (un lento melodico composto da Sam Andrew, chitarrista e paroliere della Big Brother) e "Bye bye baby".

Successivamente la band firmò un contratto discografico con la Columbia Records grazie ad un'impressionante esibizione sul palco del Monterey Pop International Festival (estate 1967), in cui Janis pietrificò il pubblico con una struggente e personalissima versione di "Ball and chain" di Big Mama Thornton.

Nel 1968 (dopo una riedizione del primo album del gruppo) uscì "Cheap Thrills", da molti considerato l'apice della carriera di Janis Joplin. In questo lavoro vennero inclusi una serie di "pezzi da novanta", dalla splendida cover di "Summertime" di George Gershwin ad "I need a man to love" (un brano fortemente autobiografico, composto da Janis insieme a Sam Andrew), passando per una registrazione live di "Ball and Chain" in puro "Janis style" e "Piece of my heart", primo singolo dell'album.

Anche se il suono della Big Brother migliorò decisamente ed il gruppo sembrava aver trovato il giusto equilibrio, l'abuso di alcool e droghe da parte dei componenti della band, il continuo stress dei concerti e delle manifestazioni unito al temperamento sanguigno delle due primedonne del gruppo (Janis e James Gurley) portò la band a sciogliersi.

Durante il periodo trascorso con la Big Brother, Janis si era trasformata in una persona sorridente e felice, sempre vestita di abiti coloratissimi e "strani" ed il suo sguardo era quello di una giovane donna curiosa ed avida di vita. Purtroppo, l’abuso di alcool e droghe portò la band a sciogliersi ma Janis non si arrese. Mantenne il contratto con la Columbia e formò una nuova band, la "Kozmic Blues Band" (di cui fece parte anche Sam Andrew, che non abbandonò la cantante), con la quale pubblicò, nel 1969, "I got dem 'ol Kozmic Blues Again mama", un album che spaccò in due il pubblico di Janis: per il pubblico statunitense si trattò di un album troppo blues-oriented, in controtendenza con l'evoluzione della scena musicale USA, mentre per il pubblico europeo questa ragazza di ventisei anni diventò "la regina bianca del blues".

Purtroppo, però, anche il rapporto con questa band venne rovinato dall'abuso di eroina e alcool (famoso il connubio tra Janis Joplin e Southern Comfort) ed il gruppo si sciolse.

Janis Joplin non era intenzionata a mollare tutto, decise di disintossicarsi e di formare l'ennesima band, la "Full Tilt Boogie Band" (questa volta senza il sostegno di Sam Andrew, che tornò dai vecchi compagni per ricostituire la Big Brother) e si mise al lavoro per la realizzazione del terzo album, "Pearl". Lei era entusiasta di aver finalmente trovato il ritmo giusto della sua vita, tanto da dedicarsi con grande zelo ai nuovi brani. La tensione era troppo alta e lei troppo debole. Fu così che cadde per l'ennesima volta nella trappola dell'eroina.

"Pearl" uscì nel 1971 ed ottenne un grandissimo successo, soprattutto con brani come "Cry baby", "Get it while you can", "My baby" e "Me and Bobby mcGee" (cover di un pezzo di Kris Kristofferson). La maturità vocale di Janis Joplin stupì per la sua pienezza e la capacità di plasmarsi dolcemente su qualsiasi tipo di suono, la band possedeva un sound coinvolgente ed una professionalità non indifferente.

Purtroppo però Janis non riuscì a godere di quel trionfo. Il 4 ottobre 1970 il suo corpo venne trovato senza vita in una camera del Landmark Motor Hotel di Hollywood. Janis Joplin, ventisette anni, era morta di overdose.

Forse quel "buco" doveva essere l'ultimo. Forse anche con l'eroina aveva deciso di farla finita. Ma quella notte spense per sempre la sua voce. "Era una musa inquietante - scrive il critico rock Riccardo Bertoncelli - una strega capace di incantare il pubblico, la sacerdotessa di un rock estremo senza distinzione tra fantasia scenica e realtà". Uno stile che diventerà un riferimento preciso per intere generazioni di vocalist, da Patti Smith a PJ Harvey, da Annie Lennox degli Eurythmics a Skin degli Skunk Anansie.

Janis Joplin, alla cui vita fu dedicato il film "Piece of my heart", con Brittany Murphy, ha vinto tre dischi d'oro: il primo con la "Big Brother and the Holding Company" per l'album "Cheap Thrills", il secondo come solista per "I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama" e il terzo, postumo, con "Pearl". Grazie al pezzo di Kris Kristofferson, "Me and Bobby McGee" riuscì anche, dopo la morte, a scalare quella classifica dei singoli, nella quale in vita non era mai riuscita ad entrare. Alcune settimane prima di morire, aveva acquistato la lapide della tomba di Bessie Smith, la sua grande musa ispiratrice. E il destino ha voluto che anche il suo ultimo brano si rivelasse una macabra profezia: "Buried alive in the blues", sepolta viva nel blues.

Le eseguie ebbero luogo al Westwood Village Mortuary, Los Angeles Cuonty, il 7 ottobre 1970.

Come da espresso desiderio, i suoi resti furono cremati e le sue ceneri sparse lungo la costa di Marin Cuonty, California. L'ultima cosa che disse a un reporter, Al Aronwitz, fu che non amava più quel nome, Janis.

"Sono stufa e stanca di questo nome; chiamatemi Pearl".

* * * * *

DISCOGRAFIA ESSENZIALE


I GOT DEM IL’ KOZMIC BAND MAMA! 1969 Columbia
PEARL 1971 Columbia/Legacy
IN CONCERT 1972 Columbia
JANIS JOPLIN (ORIGINAL SOUNDTRACK) 1975 Columbia
FAREWELL SONG – 1982, Columbia) 1975 Columbia

LINK:
TESTI http://www.alwaysontherun.net/janis.htm
FOTO http://www.janisjoplin.net/multimedia/pictures


AFORISMI 
«Sul palco faccio l'amore con 25 mila persone. Poi torno a casa sola.»

«Puoi distruggere il tuo presente preoccupandoti del tuo domani.»

«Non vendere te stesso. Tu sei tutto ciò che hai.»



(Fonte : biografieonline.it  -  ondarock.it)

giovedì 17 giugno 2010

SOLUZIONE AL QUIZ N° 8: "PETER GABRIELE E BRUCE SPRINGSTEEN ALLE MANIFESTAZIONI IN ITALIA"

Vi darò la soluzione a sprazzi  al QUIZ n° 8 per darvi la possibilità di dirmi ancora ciò che resta del quiz intero. Incominciamo.

L'evento è il" Festival della canzone italiana in Sanremo". Primo intervento di Peter Gabriel nel lontano 1983! Presentatore Pippo Baudo, che introdusse la canzone "Shock the monkey", come se fosse un'arietta musicale qualsiasi. Ci trovavamo allora davanti ad un pezzo stupendo, ( come lo è tutt'ora) con un'interpretazione da manuale mai vista prima, insomma lo "shock" doveva essere il nostro e non della scimmia. Lo fummo, senz'altro scioccati, dopo la visone del tutto. Peter era truccato da Dio, un viso indimenticabile, una maschera che con tratti sapienti di colore , dava l'idea del trauma e dramma della bestia catturata, che abbandonava la libertà. La cosa più plateale, oltre i movimenti ritmici ed identici alla scimmia , fu il dondolarsi sulle teste delle persone delle prime file, con una robusta corda!

Meraviglioso, anche perchè non sono certo sicura che l'andare avanti ed indietro della corda, non abbia fatto qualche vittima tra lo stupore generale. Ma le prime file sono fatte per gli ospiti non paganti e tutti restarono indifferenti, ma sicuramente qualcuno dolorante al loro posto. Che meravigliosa vendetta da replicarsi su qualche individuo che proprio non ci è simpatico!!! Ciao belli, il seguito alla prossima puntata...

Ma spero ancora che voi continuerete a scrivere ed a finire il quiz.

Forza azzurri!



martedì 8 giugno 2010

DAVID BYRNE

Volevo scrivere qualcosa sullo zio Bruce, uno scherzetto come sempre? Ma no, andiamo avanti.. Spiegare qualche strano ed indimenticabile testo del grande Arcangelo Peter? Un'altra volta...

Il mio umore è un poco come la mia mia salute, strano, imprevedibile e misterioso. Ed allora chi meglio della mia grande passione e perchè non parlarvi di David Byrne? Vi faccio solo un accenno per il momento, perchè sfido chiunque a raccontare un soggetto del genere.

Difficile, poliedrico, misterioso, geniale, strano, introverso, ma tremendamente coinvolgente. Sappiamo certamente che David nasce a Dumbarton, un paesino della Scozia vicino a Glasgow il 14 maggio del 1952.I genitori si trasferirono presto prima in Canada e poi nel Maryland, negli Usa, soprattutto per curare il figlio da una grave forma di autismo , la sindrome di Ausberge. Quanto tutto questo incida sulla maniera di mporsi di Byrne e sulla sua vita , è essenziale. Tenetelo sempre a mente, perchè i movimenti , il ritmo , le sue varie e stupende composizioni, non sarebbero state create, se David non fosse vissuto nel suo mondo, sempre insieme, ma isolato dagli altri, anche quando io parlo del gruppo che ha creato, cioè i "Talking Heads" !!! Soffermatevi solo sul nome della band. "Teste pensanti"...

Byrne si presentava con un grande vestito a forma di scatolone, per sembrare molto più massiccio di quanto in realtà non fosse, essendo esile e fragile di natura. La testa risultava nell'insieme piccola e sproporzionata a tutto il resto. Per farci capire cosa? Semplicemente quanto l'uomo pensa poco con un piccolo cervello di queste dimensioni, su di un corpo quasi totalmente inutile. E' complessa la cosa, è complesso il personaggio, ma vi prego, imparate ad amarlo, come lo amo io. Ne scopriremo delle belle e vi assicuro che le trovate così naturali di David, sono le cose più stupefacenti della sua grande carriera.
Tanto per iniziare incominciate ad ascoltare Psicho Killer...Altra storia, altro regalo!!


mercoledì 2 giugno 2010

BRUCE ANTIAMERICANO?



Questa sera mi sento concisa e critica e voglio regalarvi una pilloletta un po' acida... prendete subito dopo uno zuccherino. Si, riguarda sempre lo zio Bruce, so di essere un po' ripetitiva, ma vi prometto altri spazi in futuro.

 La cosa in se stessa è molto sciocca, ma dopo tutti questi anni e con i tempi che corrono, qualcuno, come l'insigne giornalista della tv americana Glen Beck, si scagli contro Bruce Springeteen , chiamandolo antiamericano, la cosa mi rende ridanciana ed incavolata allo stesso tempo.

Si ritorna dopo secoli, a parlare di "Born in Usa" e penso che proprio pochi abbiano capito o preso in giusta considerazione il significato e la sintesi di questa canzone. Sarebbe come condannassimo zio Bruce per la canzone "War", perchè è un inno alla guerrra. Ma siamo pazzi? Ed ecco si comprende meglio perchè Bruce non ama esaguire Born in Usa nè War, sparita dalle sue innumerevoli scalette.

E tanto per smentirsi,  circa due mesi o meno dopo,  premiano Bruce con l'Ellis Island", per le sue origini italiane. In che cosa consiste questo premio? Letteralmente si può definire come uno speciale premio alla carriera, che grazie alle sue doti, è riuscito ad incarnare il mito del "sogno Americano", seguito da miliardi di fans!

Bruce era vicino alla Statua della Libertà, punto di arrivo della nonna Rafaela di Vico Equense, insieme alla mamma Adele ed alle zie. Il nostro caro Boss ha detto una grande cosa nell'attimo della premiazione..."non saprai mai chi sei e dove desideri andare , se non conosci da dove sei venuto".

Grande Boss, come sempre.

Ma ora mi chiedo, la prima notizia era una sorta di "Scherzi a parte " o parlavano sul serio?

A voi l'ardua sentenza!


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