............. Dall'amore spesso non nasce la musica, ma dalla musica spesso nasce l'amore!....

sabato 29 ottobre 2011

Quizzino di halloween.​...

 In queste serate di paura , tra streghe, vampiri zucche e pipistrelli, come dolcetto vi ho preparato un quizzetto. Facile, se pensate un attimino, ma pensate , suvvia!
Quale hooby hanno in comune, per taluni di loro molto redditizio , i famosi cantanti
Bob Dylan,David Bowie, David Byrne, Tom Waitse Ronnie Wood dei Rolling Stones?
Facilissimo.....se almeno conoscete qualche passatempo
 di uno di questi grandi,no?
 Il premio ve lo dirò a risultato ottenuto! Buona pensata!







SOGNEREMO ANCORA?

Articolo di Nella Crosiglia


E' sparita la fase Rem del nostro sonno, le nostre notti saranno le stesse? Ragazzi , che lo sappiate o meno, i Rem con un sintetico e lapidario messaggio , hanno lasciato la scena musicale. E' proprio Stipe a rivolgersi ad i fans e dire "Come Rem e come amici e co-cospiratori, abbiamo deciso di chiudere la nostra storia come band. Abbandoniamo le scene con un grande senso di stupore per ciò che abbiamo realizzato, A tutti quelli che si sono emozionati con la notra musica, i nostri più profondi ringraziamenti.!" Avete  le bocche aperte? Anch'io l'ho avuta, ma mi sono ripresa , per fortuna.

I Rem nascono ad Athens in Georgia e da queso angolo di sud, si può capire il tormento che questa band avrà subito, prima della ferale decisone di abbandoinare.Ma le parole di commiato sono alquanto emblematiche , anche se si può capire che un musicista possa essere stanco dopo trenta anni di lavoro.Stipe, leader della band ,l'angelo squinternato, l'omossessuale dichiarato, ricco di scelleratezze ma anche di una rigorosità mostruosa, ha aggiunto, che quando una persona è stanca di partecipare ad una festa , è giunta l'ora di tornare a casa.

I Rem hanno rivitalizzato il rock , come pochi hanno saputo fare , creando le prime etichette musicali indipendenti, che hanno sconvolto le carte della musica con uno sforzo non indifferente.Non potremo mai dimenticare i loro album , come " Murmur", o " Out Of Time" , o " Man in the Moon" etc tc...che ci hanno donato l'incapacità della comunicazione usando invece la fantasia.I primi fans dei Rem , ora quarantenni , più o meno, avevano tutto, ma oggi sono stati defraudati da questi grandi talenti. Gli Oasis lo avevano già fatto, ma a causa dell'isterismo dei fratelli Gallagher e... poi sono inglesi pigri ed arroganti , e non me ne vogliano.I Rem , pur essendo molto eccentrici, erano bravi ragazzi e lo sono ancora , per carità, che hanno fatto passo dopo passo per portare la loro particolare musica in America.
All'inizio  erano in quattro, c'era anche un batterista Bill Berry che li abbandona nel 1997 dopo un ictus. Ma hanno resistito al fragore di " Thriller"di Michael Jackson , il disco più venduto in assoluto, mentre Stipe raccontava storie introspettive per entrare nella testa di chi lo ascolta.Hanno costruito un mondo fantastico dove tutto può essere inserito, dove la luce può essere una visione come solo una cosa materiale. Per Stipe essere ermetico era un complimento, voleva dire essere un poeta, una persona che esplorava dentro se stessa per vedere se i fans avevano le stesse sensazioni . Ed era così!

Ci mancheranno, eccome. Vedere il palco buio e quasi magicamente il viso di Stipe  dipinto di brillantini è avere improvvisamente la musica nella testa, nell'anima,è la sensazione , anche da lontano, di avere visto gli occhi di questo guru, che faceva dell'impossibile il possibile. Dormiremo senza sogni nella fase Rem? Chissà, speriamo che qualcosa ci rimanga dentro....







giovedì 27 ottobre 2011

Nuovi talenti ... Carlo Giove

Articolo di Nella Crosiglia


Miei cari , in questo titolo notate i puntini, perchè parlando di Carlo Giove ed etichettarlo " nuovo talento" ,mi fa sorridere molto.  La passione per la musica è nel DNA di questo cantante ed autore, il vero cantante all'italiana, con nel sangue il calore della terra di Campania. Nascere in questa terra , non è cosa da poco, forse dà un marcia in più , ma tutte le arti vengono enfatizzate e le emozioni vanno in crescendo...Chissà, mistero della natura!

Il DNA di Carlo conteneva la parola musica e cantò fin da bambino, come qualcosa che lo spingeva a dedicarsi a quest'arte , senza costrizione di sorta. Quando lo sentiamo cantare , si percepisce tutta la passione che vuole trasmetterci, malgrado le mode, gli stili musicali che remano contro, lui resta sempre il classico cantante all'italiana.  La miglior definizione di questa scelta tradizionale , la dà lui stesso " quando sentite me , è come vedere il viso di un bimbo , cioè qualcosa di pulito e limpido, libero da qualsiasi condizionamento".Quanti concorsi avrà fatto il signor Giove? Quanti ne avrà vinti? Sono così tanti che a volerli ricordare si perde il conto : da ragazzino concorsi nazionali  7 vinti su 10 , nel 1977 con una sua canzone premiato da Baudo vince a Treviglio, nel 1980 vince il " Talentiere"altro concorso ideato d Rita Pavone e Teddy Reno con una cover di Massimo Ranieri etc etc E con un curriculum così come poteva non essere ingaggiato alla corte di Napoli dai famosi fratelli Maggio?

Le  presenze  alle tv locali e di stato non si contano, forse non c'è stato artista italiano che non abbia cantato con lui , il suo nome è stato recensito da molti giornali e dai fans più calorosi persino richiamato  a gran voce con scritte sui muri, per auspicarne un suo ritorno. Carlo ha una propria specifica adorante lista di fans, ma tutto questo non gli ha impedito di pubblicare tre LP e tornare spesso al suo grande amore , il piano bar.E' ammirevole quando l'amore per la musica viene trasmesso così prepotentemente , perchè arriva dal cuore  e con semplicità e devozione , l'artista si dà . Combattendo , spesso critiche , mode , capovolgimenti di fronte. Ma Carlo è "tosto" , va avanti in ciò che crede di più " la musica e fare emozionare"... e chi non lo vuol sentire , cambi canale!




lunedì 24 ottobre 2011

NON VOGLIO ESSERE RICORDATO

Articolo di Nella Crosiglia

Chi mai sarà questo importante cantante che ha pronunciato più volte nel corso della sua vita e carriera , queste lapidarie parole? Strano a dirsi, ma è George Harrison, la faccia buona dei Beatles, come veniva definito.Eppure dietro questa bontà, esisteva  una duplice personalità, mistica e gaudente al tempo stesso, peccato venisse spesso oscurata dal genio di John Lennon e da Paul Mc Carthy. I Beatles sapevano bene quanto contasse questo schivo, ma anche imbarazzante personaggio, ma chi più di tutti conosceva la duplicità di George è la moglie , oggi  di 63 anni , Olivia Harrison. La famosa Layla, contesa tra lui ed Eric Clapton,è invece Patty Boyd , struggente amore che ha fatto comporre indimenticabili canzoni. Ho già scrittto dei Beatles e non desidero parlare di loro, ed allora perchè di George? Perchè, come il grande regista Martin Scorsese, era il mio preferito. Non che questo intacchi qualcosa, ma... tanto per chiarire. Scorsese ha già fatto film documentari sui Rolling Stones , su Bob Dylan, estremamente originali e precisi. Un po' più musicale quello sugli Stones, perchè difficilmente volevano essere intrappolati ed esprimere qualche interessante verità. 

Un capolavoro quello sul grande Bob, ancora meglio, quello su Harrison che è stato in programmazione nelle sale londinesi solo un giorno ed ora è disponibile in dvd. Se amate i Beatles, compratelo. Il titolo è "Living in a material world", tre ore e mezzo di durata , dove dentro trovate proprio tutto, e quello che non sappiamo è davvero molto. George è morto di cancro, dieci anni fa , nel 2001, dopo aver subito nel 1999 un drammatico episodio nella sua monumentale villa. Un pazzo era entrato nel vasto parco-giardino che Harrison tanto amava eludendo la sorveglianza, e lo aveva accoltellato nella stanza da letto, ferendolo gravemente. E' passato alla storia come l'anima quieta del gruppo, taciturno ed a volte assente, ma la sua personalità è molto più complessa. Scorsese gioca  sul percorso spirituale dell'ex Beatles, che lo fa arrivare a lasciare il gruppo e ad intraprendere una carriera solista, introducendo il sitar nel pop inglese. Sembrava una cosa impossibile, ma quando arrivò" My sweet Lord", preghiera nata in sanscrito e portata ai primi posti delle classifiche, tutti si inchinarono al miracolo.

Non dimentichiamo che Harrison fu travolto dalle droghe  e dalla sua forte propensione al fascino femminile, non disdegnando neppure l'ambiente cinematografico. Fu amico di molti personaggi  come Clapton,  Tom Petty, Yoko Ono, i Monty Pyton ed altri. Ma nella sua contrastante personalità, includeva una grande carica di amore e di rabbia, che gli dava il dono dell'imprevedibilità. Ci avreste mai pensato? Sinceramente io no, ma questo non ha rilevanza.Il suo più grande album fu senza dubbio "All things must pass" ( profetico? chissà...), ma non dimentichiamolo come l'autore di "Here Comes the Sun", di " Something" che insieme ad "Yesterday" conta il maggior numero di cover. Come chitarrrista, a suo modo fu un innovatore, presentandoci un suono pulito senza orpelli o sghizate varie. Un uomo sintetico, essenziale , anche questo però è un'aggiunta a questa poliedrica personalità. Il mondo di George è come una succosa mela da dividere a metà, una parte totalmete materiale  e l'altra solo ricca di libertà spirituale. Iniziamo a mangiare questa mela, a mio avviso ci piacerà.



venerdì 21 ottobre 2011

This must be the place ... again!

Articolo di Nella Crosiglia


Cari amici miei, perdonate il mio  ritorno su questo tema, ma non posso affilare i coltelli, senza parlarvene un po' più profondamente. L'ultimo film di Paolo Sorrentino, originale e profondo regista partenopeo,  per chi lo ricorda poco e mi pare strano, creatore del " Divo", delle "Conseguenze dell'amore ", dell"Amico di famiglia", si cimenta in un gioiello ont he road con inquadrature simili ad un quadro di Edward Hopper ed una fantasia metafisica alla Wim Wenders.

Perchè mi permetto di trattare questo film in una rubrica musicale o quasi? Perchè il titolo del film stesso" This must be the place" prende spunto da una canzone dei Talking Heads (mio passato amore) rivisitata dal leader David Byrne, (mio sempre attuale amore  ancora in via di definizione su queste pagine......) che recita anche se stesso in un cameo.

Condiamo tutta questa magnifica insalata russa, con la presenza esaltante di Sean Penn, caratteraccio finchè si vuole, ma sublime artista. Penn fu folgorato da Sorrentino e dal suo film "Il Divo" , si espresse con queste lapidarie parole "Dovunque e comunque", prendendo al volo la proposta del regista. Il suo personaggio  è un antieroe, un po' vecchio ed un po' bambino, copia  di Bob Smith dei Cure, con capelli tinti e cotonati, trucco e cerone bianco, anfibi e tatuaggi e l'inseparabile trolley, come gli fosse indispensabile tipo copertina di Linus. La sua parlata è lieve e strascicata , simile ad un bimbo cantilenante, ma la sua maschera sa essere tragica perchè tutto il suo viaggio, che fa il film, è una vendetta per il padre ebreo  defunto,  che ha potuto conoscere ben poco, ma vuole vendicare cercando per il mondo il suo carnefice, ex aguzzino nazista.

Si resta imprigionati da queste immagini che ci portano dall'Irlanda all' America, magnetizzati da questa figura che ci pareva così infatnile e poi si trasforma , alla sua maniera , in un soggetto che ha da insegnarci un'infinità di cose..Cheyenne, questo il nome di Sean nella pellicola, per riscoprire se stesso deve andare alla ricerca di una vendetta, motore pulsante per trovare il suo passato, i suoi avi , le tradizioni, se stesso. Alla fine lo amerete, lo vorreste avere vicino per assaporare la sua risata ebete, ,la sua sfasatura procurata da alcool e droghe, la sua parlata in falsetto. Personaggio memorabile, cinquantenne catatonico, ma con un autoironia non comune che gli fa dire molte cose memorabili. Come per esempio" Nessuno lavora più, tutti fanno qualcosa di artistico". Alla fine del tutto, avrete solo voglia di abbracciarlo, perchè non lo dimenticherete. Voglia il cielo che un oscar italiano possa essere dato a questo film, meritevole in tutto. Incominciamo ad incrociare le dita!



domenica 16 ottobre 2011

GLI ULTIMI ROMANTICI?

articolo di Nella Crosiglia


Non so rispondere a questa domanda  se questo gruppo sia o non sia l'ultimo romantico. So solo che, trasportata forse da un nuovo vento di gioventù, tengo a ricordare i "Modà."Perchè proprio questa scelta? Perchè mi piacciono, perchè sono generosi, perchè sono semplici, perchè sono amici e perchè sono ancora umani! Vi pare poco, quando siete inghiottiti dallo star system.? A me pare una cosa colosssale, restare genuini. Hanno tempo a cambiare . Direte voi. Sicuro ,sono ancora giovani , ma , modestamente non penso. Erano a Genova il 12 ottobre, per il proseguo del"Viva i romantici Tour" che , dopo aver toccato durante il periodo estivo le maggiori piazze italiane, ora  ritorna nei teatri o palazzetti. Erano al 105 Stadium alla Fiumara e purtroppo non so nulla di quella serata, anche se credo sia stata esaltante.Sono ragazzi abituati a darsi, hanno una lunga gavetta di palco e contropalco, di defezioni iniziali tra amici componenti della band , e l'attuale stabile( si spera formazione), hanno già gustato il cambio della casa discografica  e del primo manager, ma sembrano tranquilli  di essere nel giusto. In effetti per tutto un intero mese , bombardati da possibili rivali , hanno tenuto il primo posto delle classifiche e , con l'andare del tempo , non sono mai scesi al di sotto del quarto posto. Fantastici.! Qualcosa ci deve essere in loro, no?.

Il leader Franceco Kekko Silvestre può essere considerato il tuttofare della band ( musica e testi), ma non penso che sia molto soddisfatto lo si definisca così. Il suo successo non avrebbe tanta eco se non fosse anche supportato da Enrico Zapparoli, Diego Arrigoni,Stefano Forcella e Claudio Cirani. Il loro boom lo hanno esploso nel 2005 con la giornata della gioventù a Colonia, perchè era la prima volta che la loro musica scivolava fuori confine. Sono possibili candidati  a rappresentare l'Italia  agli" Europe Music Awards" il 6 di novembre e non sarebbe una novità se vincesse un italiano. Menogoni docet! L'album, per la cronaca, che ha dato nome al tour ha venduto 330 mila copie, ma si vocifera che le copie rimaste in circolazione saranno tolte dalla vendita per essere sostituite da un cd/dvd dei concerti live. Può essere , ma non sono queste bagarre commerciali che ci toccano.Ci hanno toccati a SanRemo, l'anno scorso con " Arriverà" coadiuvati da un 'ottima Emma , che ha portato avanti un'altra perla di Kekko " Io sono per te l'amore", dove c'è tutto l'ardore di una donna innamorata a spiegare le proprie sensazioni. Ed io  a Genova , a due passi da me, non c'ero. Ribadisco il concetto e me ne dispiace non poco. Sono stata tacciata di infantilismo, sarei stata la più vecchia fans presente.Chissà , poteva essere la verità, ma che gioia sarebbe stata essere sul palco  nelle prime note di un "Tappeto di Fragole" e vivere la canzone abbracciata a Kekko. Da zia, naturalmente, non pensate male, ma la simpatia per questi ragazzi , un po' debolucci nei testi, se vogliamo essere proprio severi, esiste, Esiste anche per la loro , di Kekko soprattutto , predilezione per la musica del passato come i Led Zeppelin, gli Who  o i Deep Purple. Mica robetta....Quasi nulla di italiano, per scelta e non per entrare di nuovo nelle polemica Negramaro contro Modà....ed ancor oggi non se ne capisce il motivo.Ci sono altre date del Tour naturalmente e se volete una ventata di allegria, energia e gioia allo stato puro, sapete dove andare. Sicuramente in quelle due ore di musica , la depressione svanirebbe.!


Una trasfusion​e di Arcangelo Peter!

articolo di Nella Crosiglia


Avrei voluto sottoporvi qualche altra cosa in questa mia pagina di pilloline, ma non posso trascurare un'altra prelibatezza di Peter Gabriel, rimandando ad un'altra data un mio nuovo, modesto commento.
Per gli appassionati di questo grande uomo, consiglio di ascoltare la nuova uscita del doppio "New Blood special edition", con meno conosciuti pezzi di Peter ( e si fa così per dire) riveduti e corretti in una versione orchestrale accompagnato dalla mirabile voce della figlia Melanieed una versione strumentale, altrettanto memorabile. Per un insegnate di danza una vera chicca, quando, a tutti i costi si devono trovare idee per un saggio o per la creazione di un balletto. Non c'è alcun bisogno di spremere le meningi, perchè ogni traccia , dà già l'idea della coreografia che si vuole creare e l'unico imbarazzo sta nella scelta dei pezzi. E' stato un lavoro gradevole per Gabriel. Noi tutti sappiamo della sua proverbiale lentezza, aggiunta ad una certa dose di pigrizia, ma, con il suo solito modo pacato e raffinato, ci ha spiegato che nessuno meglio degli italiani può capirlo.

Noi siamo un popolo di "slow food" e lui, è soltanto uno "slow man". che crea "slow music". Molto, inurante della raffinatezza di "Scratch my back" che non propriamnete ha  esaltato tutti gli animi. Infatti la caratteristica di Peter è sempre stata la timbrica , cosa che mancava totalmente nell'ultimo tour. Si è voluto cimentare, lui l'ideatore di mille strumenti etnici inseriti in quasi tutte le sue produzioni,in un tour senza timbri e senza batteria. Non tutti l'hanno capito,ma sono certa che non hanno smesso di seguirlo. La sua idea era di fare un sequel di "Scratch my back 2",  lasciato momentaneamente da parte , perchè solo qualche cantante ha voluto incidere le sue canzoni in questa forma classicheggainte."  Trovare i cantanti  disposti a questo progetto è come catturare gatti selvatici" ha detto scherzando. Per ora hanno aderito Paul Simon con "Biko", David Byrne con " I don't remember " e pochi altri. Non ha perso le speranze di atttuare questa idea , ma i tempi si dilatano.

 Gabriel non teme il tempo, c'è un nuovo sangue dentro di lui, che lo fa comunque restare lo stesso genio gentile . Ma , sempre come dice lui, ha avuto il coraggio di mettersi in gioco risposandosi per la seconda volta ed aver due figli piccoli, che lo distraggono molto dall'ascoltare, a volte, la musica che vorrebbe. Ma lo aiutano a capire e conoscere meglio  quella moderna. Vorrebbe certo guadagnare come Lady Gaga, ma non è così e non se ne lamenta. Ha un desiderio impossibile, suonare la stessa canzone in 10 modi diversi, anche con orchestre diverse. La vera vena poetica e ritmica di un cantante è metterlo alle corde, dargli dei limiti. Solo allora saprà dare il meglio di se stesso. Io ti credo sulla parola caro Arcangelo, pronta ad aspettare anche un prodotto simile! Intanto voi non perdetevi questo gioiello, che non dovrebbe mancare ad un raffinato musicofilo. Ma sto mettendo dei limiti alle sue produzioni, esprimendomi in questa maniera . I suoi brani non dovrebbero mancare a nessuno! Esagerata? Può darsi,ma questo è il mio pensiero!


domenica 9 ottobre 2011

PEPERONCINI PICCANTI

Articolo di Nella Crosiglia


Degli "Red Hot Chili Peppers" si può dire di tutto e di più. Come in un grande Hotel , gente che va e gente che viene, musicisti che reggono e musicisti che lasciano, droghe e rock, funky, metal e via quasi tutti gli stili hard che volete...E' un gruppo Californiano , formatosi a Los Angeles abbastanza recentemente , nel 1983. ma è quasi impossibile ricordare quali e quanti capovolgimenti abbia subito la band, variando anche un pochino il loro modo di suonare, a volte diverso da una composizione all'altra , con un grande istrione come il cantante  Anthony Kiedis , abile trasformista sia di voce che di aspetto. Altro personaggio che ha anche conquistato la letteratura è John Frusciante , ex fan della banda diventato poi prima chitarra con un modo tutto suo nel rif della melodia , personaggio noto anche per il libro" John Frusciante  è uscito da gruppo" . Ma ora John  per la seconda volta è riuscito da gruppo, la prima per motivi di salute (droghe , alcool etc etc) e la seconda per divergenze d'idee.Non è certo l'unico componente ad aver preso e poi abbandonato i RHCP,la confusione , malgrado il carisma di Anthony , ha sempre regnato sovrana nella band. L'unica cosa che li accomunava veramente e metteva tutti d'accordo è la reale passione per Jimi Hendrix e per l'Harley Davidson.Ma non dobbiamo dimenticare che,. malgrado tutto, hanno venduto 70 milioni di dischi, maggior numero di singoli al primo posto stilato dalla rivista Billboard, premi Grammy a bizzeffe, a dispetto delle scelte  non sempre appropriate dei tours.

Ora ritornano, e si dichiarono rinati con il nuovo chitarrista Josh Klinghoffer. E' rimasto il bassista Fea,che non ha abbandonato la vena polemica ed il batterista Chad Smith.Il loro ultimo lavoro si intitola " I'm with you" e definiscono questo prodotto, molto divertente, certo non a torto perchè è volato già in classifica  di oltre 30 paesi, Italia compresa.I critici non sono stati tenerissimi con le nuove produzioni del gruppo, accusandoli di pigre novità e mancanza di sperimentazioni.Ma il loro inimitabile funk-rock resta,ed il pubblico li segue malgrado tutto il resto.Questa è anche la sola proccupazione del bassista Fea, l'importante è solamente soddisfare i fans.Ed i fans hanno trovato l'album all'altezza del loro passato e frutto di un lungo e duro lavoro.Non c'è clamore per l'uscita di Frusciante, nè competizione, nè paura.L'intesa è definita fantastica, e la cosa più strana e ripetitiva è che il nuovo chitarrista , come il vecchio Frusciante , era ed è (naturalmente) un fan degli Red Hot Chili Peppers.Più sincero  Kiedis che ammette qualche difficoltà di integrazione del gruppo e cambiamento di tecnica, ma la parte più divertente è stata per tutti , l'inserimento di Josh. Anche i video , ricercati e sofferti nelle loro prime canzoni , si sono semplificati fino a diventare spontanei , senza regole e senza scritti e, fatti  spesso , con la sola presenza del pubblico. Nuova vita , nuova pulizia , ma i peperoncini restano sempre una sensazione ed un sentimento.

martedì 4 ottobre 2011

NUOVI TALENTI

Articolo di Nella Crosiglia


E' veramente con immenso piacere che mi accingo a farvi conoscere, e non mi stupirei se tutti voi  già lo avete ascoltato, un gruppo alquanto singolare persino nel nome: " Vuoto Apparente" Il vuoto apparente più rappresentativo e l'ideatore del gruppo è Riccardo Piazza, voce, chitarra, piano ed autore , coadiuvato amabilmente da Simona Aletto basso, Cristina Di Maio batteria, Alessandro Messina tastiere. L'idea di scrivere su questa musica è stata una folgorazione, l'ho ascoltata , l'ho sentita dentro ed il mio vuoto si è riempito. E' stato scritto moltissimo su questa band, ed io vorrei avere la presunzione di scrivere qualcosa di nuovo, qualcosa che vi rapisca lontano come ha rapito mel. E' la prima volta che mi sbilancio così , ma credetemi,  ne vale la pena.

Non sono legata a loro da nessun interesse, intendiamoci, il mio scrivere è un modo per invitarvi a sentirli, ma a sentirli dentro e, al vostro buon cuore, comprarli se avete voglia. Molto meglio di quanto possa raccontarvi io, lo racconta nella sua pagina ufficiale Riccardo stesso, e   vi invito ad andare a leggerla per capire meglio il personaggio,.ma la cosa che mi interessa di più è farvi capire quello che può suscitare in chi lo ascolta o lo legge. La prima cosa che ci si chiede è il perchè del nome  "Vuoto Apparente" e provate a pensare cosa vi suscita dentro. Quante cosa sembrano vuote all'apparenza e scrutandole meglio appaiono piene di mille sfacettature  ( sentimenti, sensazioni, ricordi etc etc) ed ecco che , magicamente il vuoto si riempie ed è talmente pieno da sembrare trasparente , cioè un contenitore che appare vuoto pur essendo pieno di noi stessi. Non so se riesco a far capire questa mia tesi , forse riuscirebbe meglio l'autore con la sua laurea in filosofia , ma provate a pensare  un attimo e traetene le dovute conclusioni.

 La musica lo ha avvolto da bambino, ma forse non era una musica a lui consona, il pianoforte non lo compensava pienamente. Con l'andar del tempo, si scopre la chitarra acustica, si fa l'errore di ricadere nell'elettrica per ritornare alle origini e l'innamoramento è concluso.Arrivano i tentativi di riempire la carta bianca di cose gradevoli, poi soddisfacenti, poi si arriva alla meta quando si è capaci di regalare la nostra interiorità. Io l'ho accostato molto ad un Francesco De Gregori dei nostri giorni. C'è quella velata malinconia che accompagna  le sue canzoni e persino una cover di Gianni Morandi, che ho scoperto per caso e mi ha lasciato "basita".Il signor Piazza sa vibrare la voce, la chitarra e l'armonica a bocca nella stessa maniera, il risultato è molto generoso. E' un pezzo della sua anima che ci regala.

Il genere  è difficilmente classificabile, un delicato cantautorato intriso di indie -pop.Riccardo Piazza nasce a Palermo nel 1987 ( un ragazzino insomma...dagli occhi intensi!), e spesso si esibisce al sud , anche se le apparizioni del gruppo, imperversano sempre più in tutta Italia, Roma, Trieste, Faenza etc etc con realtivi tours personali ed eventi specifici, che hanno valso a questi ragazzi , meritatissimi premi. Molte radio si sono interessati a loro, curiose sempre nello scoprire il lato oscuro di questa band, che viene fuori da queste produzioni, lasciandosi dietro un alone particolare.Entrare nell'animo di Riccardo, non è cosa facile, oppure potrebbe essere facilissimo, se si ha la chiave giusta per entrare nel vuoto apparente. Proviamoci, provateci. I suoi dischi "Discordie concordi"," Pan di zenzero".. sono in vendita., merito anche della loro casa discografica indipendente" Movimento Flaneur". Ed allora che aspettiamo? Sentiamoli!!!


lunedì 3 ottobre 2011

I "RUMORS"

Articolo di nella Crosiglia


Volevo evitare tutti questi "rumors" , ma sembra quasi di mancare di rispetto a voi, non dandovi questa notizia, che ormai aleggia un po' dappertutto. Ed allora perchè darla... Perchè ci sono alcune riflessioni da fare. Avrete sentito parlare della grande possibilità di un nuovo tour di Bruce , probabilmente nel 2012!Chi conosce lo zio Bruce , non può rimanere incantato da questa notizia, perchè sa perfettamente che Springsteen non sa vivere lontano dal lavoro e dal suo pubblico. Avrà una vita normale come tutti più o meno nel privato, ma la sua passione l'ha sempre coinvolto in maniera totale. La musica è la vita , è l'anima ed il cuore per lui, è il suo sogno e la sua ragione, e come potere stare senza?

Non si comprenderebbe altrimenti la miriade di cofanetti , tracks , fatti con gli scarti ( e chiamali così!!!!...) delle sue canzoni... Ora si grida al miracolo per una sua venuta in Italia. Se vogliamo parlare di miracolo ,è la sua presenza che ci gratifica , non lo stupore di una nuova performance. E dove e come e quando e perchè? Ma chi lo sa, e cosa ci importa, caro signor Trotta della Barley Arts! E'  da un anno che non lo vediamo ed in questi ultimi periodi non è mai stato tanto lontano dall'Italia come se il tempo gli sfuggisse. Ragioniamo, facciamo un piccolo calcolo.

L'anno scorso no , un altro anno si, probabilissimo... e non metto certo per scaramanzia! Riragioniamo, non può essere un tour con una band qualsiasi , perchè la ricostruzione della E. Street sarà un lavoro lungo e faticoso.Non sarà quindi un tour da stadi , viene da pensare. Ma un tour individuale ed acustico forse...Nessuno ha più in mente " The Ghost of Tom Joad " e la sua tournè nei teatri( pochi e con scarsi posti per la verità!...)Non sarebbe , di conseguenza , così improbabile che lo zio Bruce facesse un tour simile. L'aveva già suggerito Steve Van Zandt molti mesi fa, " Bruce non è mai inattivo, ha un grande materiale a disposizione e per il momento da solista . La costruzione della band verrà fatta in seguito". Più chiaro di così, che dubbi possiamo avere! Ti aspettiamo Bruce caro , dovunque andrai le tue blood sisters ed i tuoi blood brothers saranno con te!



I MAGICI "GENESIS"

Articolo di Nella Crosiglia


Non mi stancherò mai di farvi presente questa storica band, i Genesis ,non perchè io pensi che a voi sia sconosciuta, ma perchè vale sempre la pena di essere ricordata. Quando parlo di loro e ve ne ho già parlato lungamente (vedi pillola di Peter Gabriel), lo faccio con una punta di polemica e di critica. Perdonatemi , ma è così! La critica non è certo rivolta alla band,ma alle inesattezze che , nel corso nella mia breve o lunga esperienza , ho sentito dire.Chiariamo subito una cosa, I Genesis , senza Peter Gabriel, non avrebbero avuto vita, non avrebbero avuto neanche il nome, che vi fa capire quanto di Peter ci sia dentro. Che mi diciate che il tutto sia stato mantenuto in vita per merito di Phil Collins, questa è un'altra storia. Seguire Gabriel non era cosa facile per nessuno. La sua lentezza , la sua meticolosità, la sua eccentricità mettevano a dura prova la tenuta dei componenti.( Rutheford,Banks, Hackett etc etc), tanto che le apparizioni e sparizioni erano all'ordine del giorno.

Arrivò come nuovo batterista Phil Collins e fu per tutti una ventata d'aria fresca . Ma la vera genialità, Peter Gabriel se ne stava andando, preso da altre mete e da altri intendimenti.. Ma propio questa diversità, faceva della band un mito, che aveva incantato ed incanta intere generazioni del "progressive rock". Questo culto ha quasi 40 anni ed il fascino delle prime produzioni non è svanito. Le strade si sono divise, Gabriel come solista, Collins come leader della band, alla quale Peter aveva lasciato il permesso di usare lo stesso nome. Non voglio toglier nulla senza Gabriel, la differenza della composizione si sente eccome, anche per un sordo!! E non dico che le successive produzioni fossero scarti, anzi, solo diverse, tutta un'altra storia. Ecco perchè mi arrbbio non poco, quando si confondono questi due artisti e mi si cita Phil Collins, come leader dei Genesi! Mi sta bene , ma a questa condizione :onore al merito per averli mantenuti in vita!!!

Fu proprio il pubblico italiano che nel lontano 1972 si incantò di fronte al rock sofisticato e colto della band inglese, fondata nel 1967 da Gabriel.I primi albums conquistarono le classiche italiane e poi le inglesi , anche perchè la nostra penisola era la culla ideale per la loro musica.Tutti incantati da"Nursery Crime" o da "Trespass", dal carisma di Peter,dai costumi ,dalle strane maschere ....Molti fans abbandonarono la band quando Collins ne fu leader. Devo essere sincera, io la sentii molto meno, perdonatemi, anche se la simpatia per Phil non mi ha mai abbandonato, e soprattutto il mio senso di riconoscenza per aver saputo saldare i rapporti con tutti.Le nuove generazioni hanno però conosciuto meglio" Abacab" o " Invisible touch", degni prodotti, ma lontano da un estro creativo.Malgrado ciò, e per una volta perdonatemi il campanilismo, migliaia di fans nel 2007 a Roma erano presenti all'ultimo concerto di questa eroica band.
E sarebbe stata l'utima esibizione. E, ci crediate o no, io ero presente!


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